Khalifa Belqasim Haftar il 'generale ribelle', Ex-capo di SM di Gheddafi, avrebbe acconsentito a interrompere le proprie operazioni anti-milizie (per ora concentrate in Cirenaica contro i gruppi di 'Ansar al-Sharia' e le 'Brigate 17 Febbraio') in occasione dell'appuntamento elettorale del 25 giugno.
La decisione é arrivata dopo che il Parlamento di Tripoli ha deciso di autosciogliersi sotto la pressione di un'opinione pubblica sempre più scontenta dei minuetti di palazzo che avevano visto un ennesimo cambio di Premier con la nomina di Ahmed Mitlig, risultato da subito impopolare e impresentabile.
Alcuni commentatori vedono in questa decisione una dichiarazione di debolezza, insinuando che l'ultimo attacco di Ansar al-Sharia contro le posizioni del Generale e dei reparti con lui schierati, avvenuto lo scorso 2 giugno, per quanto respinto, abbia inflitto più perdite ai suoi assetti di quanto inizialmente apparso, portandolo a più miti consigli nel breve periodo mentre attende eventuali rinforzi dall'Egitto.
Altri osservatori, au contraire, segnalano che proprio il "passo indietro" di Mitlig, da subito schieratosi contro Haftar, e l'autoscioglimento delle Istituzioni libiche, segnalano come fin qua l'operato di Haftar abbia raggiunto i suoi obiettivi immediati, proiettando lui e i suoi seguaci al centro della scena politico-militare libica e forzando un cambiamento (lo scioglimento della Camera e la chiamata alle urne) che altrimenti difficilmente si sarebbe verificato.
Noi continuiamo a fare la cronaca degli eventi verificati sul campo, senza facili entusiasmi, faziosità o partigianerie.
Un'opinione pro-Haftar che conferma, tra l'altro, l'appoggio che sta ricevendo da Algeria e Egitto. Federico
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