giovedì 26 luglio 2018

BINGO!!! L'Arabia Wahabita sospende indefinitamente le esportazioni di greggio attraverso il Mar Rosso, per paura dei missili yemeniti!

Il Ministero dell'Energia del regime di Riyadh, attraverso il suo titolare Khalid al-Falih ha dichiarato all'alba di oggi che "sospenderà indefinitamente" tutte le spedizioni di greggio attraverso le bocche di Bab el-Mandeb (vitale 'punto di strozzatura' della marina mercantile mondiale, imboccatura meridionale del Mar Rosso).

Si può solo ipotizzare che effetto avrà questa drastica decisione su un'economia profondamente  disastrata e completamente dipendente dall'esportazione petrolifera come quella saudita.



Ovviamente la motivazione é da ricercarsi nel successo degli arditi attacchi missilistici dei coraggiosi combattenti yemeniti, delle forze armate regolari e dei Comitati Popolari di Ansarullah.

La notizia ha colpito i mercati come una bomba, mandandoli immediatamente in convulsione.


9 commenti:

  1. Certamente una buona notizia per i combattenti del luogo. Temo però diventi un pretesto per un aumento dei prezzi dei prodotti finiti ( benzine e gas) che porteranno il costo alla pompa a prezzi mai visti prima nel giro di poche settimane...

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    1. Ricordando sempre che i veri "padroni" del petrolio non sono i governi fantoccio ma le multinazionali , dato che la divisione dei profitti è 93% compagnie petrolifere / 7% paese arabo "ospitante" (che poi, se non vuole "ospitare"_ viene invaso x portarvi la democrazia)

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    2. anonimo 9.04,
      la divisione 93/7 è dei RICAVI, non dei profitti... occhio alle parole, cambia totalmente la prospettiva.

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  2. per me i prezzi possono anche salire alle stelle vorrà dire che la gente benpensante politicamente corretta invece che comprarsi SUV da 150cv e oltre usaranno mezzi pubblici

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  3. Guardate in che razza di bordello si sono cacciati... Che il celo li stra fulmini ... Comunque attenzione, a noi che il prezzo aumenti non importa un gran che, poiché tra accise e balzelli è già sparato al massimo. Un altra cosa da notare è che stavano già perdendo denaro, poiché Trump gli ha obbligati a produrre la quantità di petrolio iraniana (per l'embargo fallito) ma la domanda sul mercato non è arrivata, quindi vendevano in perdita. Il motivo delle mancate vendite è che la Cina (ha potere d'acquisto essendo il più grosso consumatore /gli USA non lo sono più da un decennio) non smetterà di comprare gas iraniano, anzi aumenterà la quota, stessa solfa per Turchia, India, Pakistan e si aspettano conferme da Corea del sud, Giappone. Sicuramente le navi si fermano per i missili, ma hanno altre strade da percorrere. Forse vogliono aumentare il prezzo per far fronte a costi maggiori della guerra o abbattere quelli della produzione (visto che gli houthi la bombardano) . La domanda è quanto ancora continueranno questo gioco alla guerra senza futuro, la risposta sappiamo che sta sui nervi, gli houthi loro malgrado non hanno nulla da fare se non tagliarsi le unghie e difendersi, per i Saud non conviene proprio passare i prossimi decenni a giocare agli americanstronzi.

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  4. Se il prezzo della liberazione dello Yemen sarà la benzina a 2 euro sarò strafelice di andare a piedi.

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  5. Ironicamente dico che il prezzo della benzina ha poca importanza per me, perchè metto sempre e solo 20 euro ;-)

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  6. su Twitter si parla anche di una petroliera saudita colpita, ma nessuna conferma

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  7. Da Suez riescono a passare le petroliere ? Se così, per l'europa del sud si aprirebbe una stagione di petrolio saudita a prezzo di saldo :)

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