martedì 10 maggio 2011

Il Ministero dei Prigionieri: "La Croce Rossa si impegni per denunciare gli abusi israeliani contro i detenuti palestinesi!"


Il Ministero palestinese per gli Affari dei Prigionieri ha fatto appello alla Croce Rossa/Mezzaluna Rossa affinché applichi più sforzi nel tentativo di alleviare le sofferenze dei cittadini palestinesi detenuti dall'occupante sionista per motivi politici e per riattivare il programma di visite parentali da Gaza, interrotto per volontà persecutoria del Regime dell'Apartheid.

Il Ministero, in un comunicato stampa rilasciato nella giornata di lunedì 9 maggio in occasione della Giornata internazionale della Croce Rossa/Mezzaluna Rossa ha ricordato la missione storica dell'organizzazione umanitaria, ricordando come, in tutto il suo lodevole curriculum, manchino esempi di efficace pressione contro lo Stato ebraico, che sembra godere di una "patente" per poter implementare le sue politiche inumane senza suscitare la critica e lo stigma della comunità internazionale.

Il Ministero ha evidenziato come la Croce Rossa/Mezzaluna Rossa sia stata incapace di riavviare il programma di visite da parte dei congiunti dei prigionieri politici di Gaza, interrotto arbitrariamente dagli israeliani dal giugno 2007, quasi quattro anni fa, e che era da questa supervisionato. Ha aggiunto che la Croce Rossa/Mezzaluna Rossa da allora si é persino disinteressata dei bisogni materiali di rifornimento dei prigionieri, accontentandosi, al massimo, di fare da 'postino' consegnando qualche messaggio dei carcerati ai familiari e viceversa.

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lunedì 9 maggio 2011

Famiglie dei detenuti politici cisgiordani: "Fatah implementi subito i termini della riconciliazione: liberi i nostri cari!"


Lo Scorso week-end un gruppo di rappresentanti delle famiglie dei detenuti politici cisgiordani ha tenuto una dimostrazione davanti alla prigione di Juneid, nella cittadina di Nablus, per domandare la liberazione di tutti i prigionieri catturati da Fatah in questi ultimi quattro anni di servile sottomissione ai desideri occidentali e israeliani, che si é tradotta in retate e persecuzioni continue contro Hamas e la Jihad Islamica (oltre ad altri movimenti di resistenza minoritari), che sono proseguite fin quasi alla soglia della sigla dell'accordo di riconciliazione.

Accanto ai parenti dei prigionieri i dimostranti sono stati sostenuti da dignitari della Fratellanza Musulmana e deputati del Consiglio Legislativo Palestinese tra cui lo Sceicco Hamid al-Beitawi, Yasser Mansour, Hosni al-Borini, Muna Mansour e Fathi al-Kawawi, costoro hanno espresso tutto il loro sostegno alle famiglie dei detenuti aggiungendo che la liberazione degli stessi é l'unico modo in cui Fatah può provare la sua buona fede nei confronti degli impegni assuntisi con la firma della riconciliazione.

Il Comandante regionale della sicurezza di Fatah, uscito dall'edificio, ha ascoltato le richieste della folla esprimendo la sua speranza che l'accordo venga implementato presto in tutte le sue clausole, esaudendo le speranze di prigionieri e familiari, che non ha avuto difficoltà a definire "totalmente sensate, ragionevoli e legittime".

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Mishaal raccomanda alla gioventù rivoluzionaria egiziana: "Cambiamento, Unità, Tolleranza"!


Il Leader supremo del Movimento musulmano di Resistenza Hamas, Khaled Mishaal, si é incontrato ieri sera con una delegazione della gioventù egiziana che é stata nucleo propulsore e detonatore delle massicce proteste di piazza che in febbraio hanno portato alla caduta di Hosni Mubarak, l'autocrate asservito a Washington e a Israele e al disfacimento del suo corrotto regime.

Mishaal ha passato in rassegna davanti ai suoi ospiti i punti salienti dell'accordo di riconciliazione con Fatah, raggiunto grazie alla mediazione e all'impegno determinate del Cairo, reso a sua volta possibile proprio dalla rivoluzione anti-Mubarak.

Il Leader di Hamas ha raccomandato alla gioventù egiziana di insistere principalmente su tre punti durante questa delicata fase di transizione dalla tirannide filo-occidentale alla Democrazia.

In primis, la gioventù rivoluzionaria deve insistere sullo spirito di cambiamento ed esercitare pressioni perché tutti i lasciti del vecchio regime vengano dismessi e cancellati in ogni ambito: politica, economia, media, cultura.

Secondo: Mishaal ha raccomandato ai giovani egiziani di rimanere coinvolti nella fase dei cambiamenti in maniera di monitorare da vicino l'operato della Giunta transizionale guidata dal Maresciallo Tantawi e da poter intervenire nel caso che qualche elemento nostalgico o compromesso col regime cerchi di implementare un velleitario ritorno al passato.

In terzo luogo: bisogna insistere sullo spirito di tolleranza e sul non-settarismo dei cambiamenti in atto, in modo da tacitare per sempre quegli ipocriti che affermano per interessi di parte che l'Egitto si stia "islamizzando" o "iranizzando"; l'Egitto si sta semmai "de-israelizzando" e "de-americanizzando".

Il Leader di Hamas ha sottolineato come, una volta implementati saldamente questi tre punti sarà possibile stilare un piano strategico grazie al quale l'Egitto ritornerà alla sua tradizionale posizione di preminenza in Nordafrica e Medio Oriente, grazie a un regime democratico specchio della volontà popolare, a un'economia produttiva, a un settore scientifico e culturale in crescita e a una credibile forza militare.

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Benzina contaminata costringe gli israeliani a cancellare dozzine di voli di linea!


Nella mattinata di ieri tutti i voli in partenza dall'aeroporto di Sde Dov sono stati cancellati, secondo il sito web del quotidiano sionista Yedioth Ahronoth la decisione (devastante per centinaia di passeggeri e per dozzine di aviolinee) é stata presa dopo che si é scoperto che nei loro serbatoi era stata pompata benzina inquinata da un ignoto agente contaminante.

Il distributore di carburante avio Paz Aviation Assets ha dichiarato che un laboratorio tedesco usato regolarmente dall'aviazione militare usa per test e controlli si sarebbe rifiutato di condurre analisi su un campione della benzina contaminata; l'agente inquinante non sarebbe quindi stato ancora individuato.

Il lab-test tedesco non avrebbe fornito spiegazioni ufficiali per il suo rifiuto e nessun laboratorio israeliano sarebbe riuscito a identificare il composto in questione. Il Ministero delle Infrastrutture di Tel Aviv avrebbe urgentemente aperto un'indagine sull'accaduto; é la seconda volta in una settimana che un incidente riguardante la qualità del carburante aeronautico mette l'aviazione civile di Tel Aviv in ginocchio.

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domenica 8 maggio 2011

Israele tormenta il prigioniero Abdullah Barghouti nel tentativo di intimidire e piegare altri detenuti palestinesi!


I carcerieri sionisti impediscono al prigioniero palestinese Abdullah Barghouti di vedere la sua figlioletta, ha rivelato il Centro Ahrar per gli Studi sui Prigionieri e i Diritti Umani. Il Direttore del Centro, Fouad Al-Khafsh, ha dichiarato in un comunicato rilasciato nella giornata di sabato 7 maggio 2011, che Barghouti non é riuscito a vedere la sua famiglia da otto anni a questa parte; la sua figlia minore aveva soltanto 35 giorni al momento del suo arresto.

Il Regime dell'Apartheid ha proibito ogni visita, sotto ogni condizione, persino le "visite silenziose" (una disumana e barbara pratica usata dai sionisti che 'concedono' ai familiari di incontrare i loro congiunti prigionieri ma impedendo loro di parlare); Barghouti é tenuto in isolamento solitario fin dalla fine della fase degli interrogatori.

Il Direttore Khafsh ha dismesso come ingenui pretesti le giustificazioni israeliane per impedire le visite "scuse triviali e prive di sostanza", opinando che il Regime sionista stia facendo pressioni per utilizzare Barghouti come "esempio" per indurre alla sottomissione altri detenuti palestinesi.

Il Centro Ahrar invita tutte le organizzazioni per i Diritti Umani a sostenere le proteste e le lotte dei prigionieri palestinesi e delle loro famiglie, in modo che Israele debba recedere dalle sue politiche disumane, indegne del Ventunesimo Secolo.

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Il Pentagono appieda i suoi "Top Gun" e ordina di revisionare gli F-22, gli aerei più costosi e inutili della Storia!


L'aviazione a stelle e strisce ha deciso di tenere "a terra" tutti i suoi circa 180 F-22 e di sottoporli a una affrettata serie di revisioni per capire cosa provoca i continui guasti e malfunzionamenti al sistema che dovrebbe fornire ossigeno ai piloti ad alta quota.

La decisione di fermare quelli che dovevano essere i "superjet" della Casa Bianca non é che l'ennesima stazione di una via crucis che ha visto la fama del caccia Boeing precipitare letteralmente dalle stelle alle stalle: annunciato come "superarma" in grado di garantire la supremazia aerea agli Usa in qualunque teatro operativo e ridotto poi a 'parente imbarazzante' tenuto ben lontano dalle zone calde del mondo e dall'attenzione dei media, un po' come il nonno rimbambito che si fa mangiare in cucina quando ci sono ospiti. L'F-22 avrebbe dovuto riunire in sè tutto il meglio della "teen series" (F-14, F-15, F-16, F-18) aumentandone le caratteristiche con le potenzialità "Stealth" dell'F-117 e avrebbe dovuto venire prodotto in 750 esemplari, andando a sostituire ogni aereo introdotto in servizio da metà anni '70 in poi.

Purtroppo, mano a mano che i test di preserie procedevano si capiva che 'qualcosa' non andava, che le specifiche proiettate rimanevano ben lungi dal venire anche solo avvicinate dalle prestazioni reali (per tacere di eguagliarle), questo e i budget del Pentagono sempre più monopolizzati dalle spese di guerra (Afghanistan, Irak...) imposero tagli sempre più draconiani al progetto, fino alla decisione di fermarne la costruzione a 183 esemplari.

La limitata produzione, ovviamente, fece lievitare il prezzo per unità a livelli assurdi -350 milioni di dollari l'uno- (visto che ognuno dei 183 modelli si vide 'appioppare' anche una consistente fetta del lavoro di ricerca e sviluppo preliminare, che spalmata invece su 750 pezzi sarebbe stato molto minore) e le cattive prestazioni della macchina ne resero del tutto impossibile l'esportazione, "diplomaticamente" celata sotto fumose 'misure di sicurezza' (una palese stupidaggine visto che l'F-35, gemello del 'Raptor' per attacchi al suolo viene praticamente "imposto" alle aviazioni di tutti i paesi vassalli degli Usa e le tecnologie sono praticamente le stesse).

La nuova 'magagna' tecnica dell'F-22 si aggiunge a un "cahier des doleances" che, probabilmente, rimarrà l'unico titolo di fama di questo sfortunato modello negli annali di Storia dell'aviazione.

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Mentre il corrotto regime saudita processa (dopo 4 anni!) gli oppositori, nuove proteste infiammano le province sciite dell'Est!


In Arabia Saudita si é tenuto a Jeddah il processo a sedici attivisti per le riforme democratiche e i diritti umani, arrestati nel 2007 e tenuti per quattro anni detenuti in attesa di giudizio, in totale violazione della stessa giurisprudenza del regno, che prevede al massimo una detenzione di sei mesi prima del processo.

Abusi e vessazioni sono la norma nell'ultimo reame assoluto del pianeta, che ovviamente non viene attaccato dai media occidentali ipocriti e venduti, prontissimi a inventarsi fittizie "rivoluzioni colorate" nei paesi invisi agli interessi imperialistici di Washington e Tel Aviv, ma del tutto tetragoni a denunciare le tirannidi dei corrotti sceicchi del petrolio, buoni alleati degli Usa.
Re Abdullah bin Saoud col suo amicone Obama, "pimpato" da un bel catenone d'oro da vero gangsta...
Gli accusati, per la maggior parte accademici e intellettuali, sono stati interrogati in segreto senza la presenza dei loro legali e si vedono addebitare i "reati" di incitamento alla disobbedienza civile, complotto contro la casa reale e 'tentativo di formare un partito'. Re Abdullah, da quel buon amico dei 'democratici' Stati Uniti che é, impedisce ai suoi sudditi di riunirsi in organizzazioni politiche.

Tuttavia le persecuzioni poliziesche non bastano a tacitare la voce del dissenso che, ispirata dai successi dei movimenti popolari in Tunisia ed Egitto e dalla eroica lotta del vicino popolo del Bahrein, continua a levarsi, specialmente nelle province orientali del paese, le più ricche di petrolio e popolate a maggioranza da sciiti, una fascia di popolazione sistematicamente esclusa dai benefici dell'enorme ricchezza su cui poggia i piedi.

Centinaia di manifestanti sono scesi in strada a Qatif, nonostante l'imponente schieramento di polizia, convergendo sulla città da sette diversi centri dell'Est; motivo scatenante della protesta sono le condizioni di detenzione delle 160 persone catturate dalle forze di polizia negli ultimi due mesi, durante i quali le marce e i sit-in si sono ripetuti a intervalli regolari nonostante l'azione violenta e brutale dell'apparato repressivo di Casa Saoud.

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La Marina iraniana mette in fuga pirati nel Golfo di Aden, salvando una petroliera di Abu Dhabi


La Quattordicesima Flottiglia della Marina della Repubblica Islamica (composta dalla nave pattuglia Bandar Abbas e dal Cacciatorpediniere Shahid Naqdi), ha aggiunto una prestigiosa menzione al suo stato di servizio nella giornata di ieri, quando, rispondendo al 'Mayday' lanciato da una petroliera degli Emirati arabi uniti, é accorsa al suo salvataggio.

Raggiunta la posizione del tanker in difficoltà lo ha trovato sottoposto all'attacco di due motoscafi pirata che, sfruttando la loro agilità, stavano facendolo segno del fuoco delle loro mitragliatrici.

Il semplice apparire delle unità militari di Teheran, comunque, é stato sufficiente a consigliare ai moderni bucanieri di battere in ritirata, mentre i soccorritori si accostavano alla nave ormai fuori pericolo per controllarne stato dello scafo e dell'equipaggio.

Questo é il settimo attacco di pirati sventato dalle forze dell'IRIN dal 21 marzo (capodanno iraniano) a questa parte; l'operato della marina iraniana conferma come la Repubblica Islamica sia una forza per la stabilità e la sicurezza della regione.

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