mercoledì 10 novembre 2010

Israele si ritirerà dal villaggio di Ghajar


Durante il suo "tour" degli Usa il primo ministro sionista Benyamin Nethanyahu ha informato il Segretario generale dell'Onu Ban-Ki-Moon che l'esercito dello stato ebraico ha intenzione, dopo quarantatré anni di occupazione militare illegale, di ritirarsi definitivamente dal villaggio di Ghajar, nella fascia di territorio adiacente alle "Fattorie di Sheeba", lasciandone il controllo alle truppe dell'UNIFIL.


Ghajar, che conta oltre 2000 abitanti, era originariamente un villaggio siriano, ma cadde sotto il controllo delle truppe di Israele con l'attacco a tradimento che scatenò la "Guerra dei Sei Giorni"; da allora la Siria ha smesso di reclamarne la restituzione (che invece pretende per la fascia del Golan siriano) e, una volta completato il ritiro delle truppe sioniste, l'UNIFIL potrebbe affidarlo al Libano, a cui era già stata data la giurisdizione durante il temporaneo ritiro israeliano dalla fascia nord del villaggio, nel 2000.

Anche la parte settentrionale di Ghajar, comunque, venne ri-annessa con l'attacco al Libano dell'estate 2006.

Con il suo ritiro Israele inizierebbe a obbedire alle clausole della risoluzione ONU 1701, che pose fine alla guerra scatenata dalla sua aggressione contro il Paese dei cedri. La risoluzione raccomandava che Israele completasse l'evacuazione di tutte le zone che aveva occupato miltarmente, nel conflitto del 2006 o con operazioni precedenti.

Ancora una volta sembra evidente che l'unico modo per forzare Israele a rispettare i dettami della comunità internazionale (sia pure con cinquanta mesi di ritardo) non siano le trattative, ma bensì le sconfitte militari.

6 commenti:

  1. sconfitte militari?attacco a tradimento?

    RispondiElimina
  2. Sconfitta militare, certo, perché l'aggressione al Libano del 2006 era stata intrapresa da Israele con l'obiettivo di azzerare la struttura combattente di Hezbollah, cosa che non é avvenuta, visto che il partito sciita é riuscito a mantenere operativa la sua ala militare fino alla fine, colpendo le truppe israeliane sul campo e obiettivi israeliani nel retrofronte fino all'ultimo giorno di ostilità.

    Quanto all'attacco a tradimento del 1967, non c'é nulla da discutere; é stato un attacco a tradimento (riuscitissimo) come attacchi a tradimento furono quelli della Germania hitleriana verso la Polonia nel 1939 e quello all'URSS del 1941, o come il bombardamento nipponico di Pearl Harbour sempre del '41.
    Tutte queste operazioni furono condotte con preparativi segreti, campagna di controintelligence e senza dichiarazione di guerra.

    Non esprimiamo un giudizio di merito, rileviamo solo dei fatti oggettivi.

    RispondiElimina
  3. 1973 giorno sacro per gli ebrei
    1948 proclamazione stato d'israele
    anche questi sono stati attacchi a tradimento degli israeliani?quando 6 stati insieme hanno attaccato su più fronti.
    per quanto 1967 ,l'azione è stata riconosciuta preventiva ,in quanto siria,egitto,giordania,libano avevano ammassato truppe ai confini in vista di un conflitto ,quindi tanto a tradimento non è stata.
    poi ricordati che per primo mena mena due volte(tranne che per voi che siete usciti sempre sconfitti anche se con eserciti 25
    volte più numerosi

    RispondiElimina
  4. Mah, nel 1948 i paesi arabi avevano annunciato più volte che sarebbero intervenuti militarmente se i sionisti avessero dichiarato uno stato etnico sul territorio della Palestina.

    Inoltre, nel 1973 Egitto e Siria attaccarono di sorpresa proprio per 'rendere la pariglia' a Israele che li aveva colpiti a tradimento nel '67.

    Comunque, caro lettore, lei sembra continuare a credere che noi abbiamo dato un giudizio di merito all'attacco del 1967, quando non é così, ci siamo semplicemente limitati a rilevare dati di fatto.

    Anche altri paesi arabi hanno fatto attacchi a tradimento, come l'Irak di Saddam Hussein contro la Repubblica Iraniana nel 1980.

    RispondiElimina
  5. è un giudizio,lei racconta la storia da una sola parte e io trovo,da lettore imparziale,che questo non fa bene alla ricerca di una pace ma fomenta gli animi verso un profondo odio reciproco.
    Per quanto riguarda la storia ,vorrei farle una domanda:se nel 1948 gli stati arabi avessero accettato i due stati,si sarebbe arrivati a tutto questo oppure si vivrebbe in pace con cooperazione tra i due popoli?gradirei una risposta sincera

    RispondiElimina
  6. La proposta dei due stati costituiva già un furto e una violazione dei diritti dei Palestinesi ed era perciò ovviamente irricevibile.

    Voi filosionisti dovete essere ben ospitali, domani io e il resto della redazione ci presenteremo a casa vostra raccontando di essere oppressi e perseguitati e ci prenderemo metà dei vani della vostra residenza.

    Ovviamente voi non protesterete e non reagirete, vero?

    RispondiElimina