venerdì 30 settembre 2011

Le forze iraniane ricevono le prime batterie di missili 'Qader', vettore antinave progettato per affondare le Task Force americane!


Poco più di quattro settimane sono trascorse da quando, il 24 agosto scorso, le agenzie di stampa persiane e mediorientali riportarono la notizia della presentazione ufficiale del missile da crociera 'Qader', successore del modello 'Noor', capace di colpire bersagli a 200 chilometri di distanza propulso da un motore a quattro stadi capace di generare quai 6 KiloNewton di spinta. Dotato di un sofisticato sistema di guida e protetto contro le più raffinate contromisure il 'Qader', ancora più del predecessore é una minaccia estremamente temibile per qualunque genere di naviglio ostile, non escluse le superportaerei della Quinta Flotta americana.


Oggi, a nemmeno un mese da quell'importante annuncio arrivano le immagini della consegna ai servizi della Marina, della Difesa costiera e del Corpo della Guardia Rivoluzionaria delle prime batterie di Qader, che vanno a rafforzarne l'arsenale missilistico nella prospettiva, a lungo perseguita dal Governo di Teheran di dissuadere ogni potenziale avversario dal portare avanti piani di aggressione contro la Repubblica Islamica, promettendo, attraverso lo sviluppo di simili sofisticati sistemi d'arma, che qualunque attacco portato contro di essa causerebbe perdite insostenibili e inaccettabili allo stesso latore dell'offesa (e probabilmente anche ai suoi sponsor e alleati).



Un particolare punto d'orgoglio per tecnici e ingegneri iraniani é la totale origine nazionale dei componenti usati nella costruzione dei 'Qader'; elemento che una volta di più dimostra la bontà e la validità della scelta effettuata con la 'Jihad per l'Autosufficienza Militare'; laddove i corrotti sceicchi del petrolio si sarebbero limitati a sperperare le ricchezze naturali dei loro paesi (che sfruttano senza alcun merito) per acquistare in America e in Europa armi che poi non sanno nemmeno far funzionare senza 'consiglieri' e 'supervisori' imperialisti, rimanendo quindi sempre legati mani e piedi agli interessi delle potenze arroganti, la Repubblica iraniana ha preferito la lunga, dura, costosa strada della ricerca e dello sviluppo autonomo e indipendente, che le consente, oggi, di non dover sottoporre le sue scelte e la sua politica al 'visto' di nessuno straniero.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

3 commenti:

  1. Nell'ottica Iraniana, giusto o sbagliato che sia, è così. Non si può essere dipendenti dagli altri e men che meno dagli USA.

    RispondiElimina
  2. Ma nemmeno dalla Russia o dalla Cina, visto che a volte lasciano i loro clienti in braghe di tela (vedi Irak e Gheddafi)...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Con tutti i limiti, la questione dell' autosuficienza militare svilupppata dall'iran ,rappresenta un valore aggiunto, crea , lavoro, professionalita' , risorse che rimangono in loco, veramente un idea geniale, per certi aspetti, complimenti!una dimostrazione che la conoscenza e l'intelligenza alberga anche la' dove qualcuno "interessato" vorrebbe farci vedere integralismo, arretratezza , continuate cosi'

      Elimina