Una statistica condotta da demoscopici turchi in sedici paesi arabi ha dimostrato come negli ultimi due anni la popolarità del Governo di Ankara sia letteralmente franata nell'arena mediorientale, passando da un momento in cui Erdogan e il suo partito erano visti come un esempio di indipendenza e innovazione nel panorama politico regionale a un presente in cui sono visti come un burattino di Washington e dell'Ikhwan musulmana legata al vecchio emiro del Qatar e ai suoi falliti sogni egemonici.
Ovviamente l'Egitto e soprattutto la Siria hanno le più alte percentuali di cittadini che esprimono sentimenti negativi verso il Premier turco e l'AKP. Particolarmente indicativa dell'azzardo imperdonabile commesso da Erdogan é la situazione con la Siria, già "partner preferito" di Ankara fino al 2011 verso cui tuttavia, istigato da CIA e NATO Erdogan non ha esitato a inviare armi e terroristi scioccamente pensando di poter facilmente rovesciare Assad e trasformare il paese in un protettorato neo-ottomano.
Il totale naufragio della politica estera di Erdogan e del suo 'Kissinger' Ahmet Davutoglu potrebbe avere conseguenze molto gravi alle prossime tornate elettorali, quando l'attuale Premier, per rimanere al timone del potere evitando i limiti imposti alle ricandidature a una stessa carica, potrebbe tentare di diventare Presidente della Repubblica.
Erdocaz e Cretinoglu hanno iniziato trattative per farsi assumere come clown al circo di Mosca ed hanno fatto un provino, solo che hanno scambiato le Tigri Siberiane per dei pacifici micioni del lago di Van e per un pelo non sono stati divorati, per cui la direzione artistica li ha messi alla porta consigliandoli paternamente di proporsi come lava pavimenti in qualche albergo del Qatar.
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