domenica 28 novembre 2010
Proteste anti-apartheid in Cisgiordania, altre violenze israeliane
Anche questa settimana gli abitanti di al-Ma'sara, Bil'in e di Nil'in hanno protestato contro la costruzione di barriere e muri di separazione da parte delle forze dello Stato sionista sulle loro terre; una politica che mira a frammentare e spezzettare l'omogeneità demografica e abitativa palestinese per facilitare demolizioni, espulsioni e altre misure persecutorie tese alla 'pulizia etnica' e alla giudeizzazione forzata della Cisgiordania.
Le truppe israeliane hanno reagito con l'usuale, insensata violenza, usando candelotti fumogeni sparati come proiettili (a traiettoria tesa e mirati contro i dimostranti, anziché a parabola per diffondere il gas) e impiegando addirittura proiettili di plastica con l'anima in metallo, esplosi all'indirizzo di dimostranti disarmati fra i quali vi erano persone anziane, bambini e donne.
A dimostrare come i normali sentimenti di umanità e giustizia siano comuni a tutti i popoli e tutte le razze é con piacere che riportiamo la presenza di diversi attivisti ebrei nei gruppi di dimostranti; alla fine dell'attacco della sbirraglia sionista quattro di costoro, insieme a un giovane palestinese, sono stati fermati e condotti via. I gruppi che protestavano a Bi'lin e Ni'lin erano integrati anche da volontari internazionali della rete di solidarietà con la Palestina.
Molti dimostranti sono rimasti leggermente intossicati dai gas urticanti usati da Israele in luogo dei "normali" lacrimogeni.
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