sabato 18 dicembre 2010
Diplomatico egiziano lancia l'allarme: "Israele mira a riprendersi il Sinai!"
Hassan Issah, ex-dignitario del Ministero degli Esteri egiziano, insignito per i suoi meriti di servizio del titolo di "ambasciatore a vita" ha recentemente lanciato l'allarme riguardo a mire e manovre israeliane per ritornare in possesso della penisola del Sinai: pluridecennale teatro di scontro e contesa fra l'Egitto e lo Stato ebraico, il cui status venne definito per l'ultima volta con i famosi "Accordi di Camp David" del 1976, con la restituzione al Cairo in cambio della promessa di trasformare la zona in un'area-cuscinetto smilitarizzata.
Issah ha l'autorità e l'esperienza per trattare l'argomento, visto che nel corso della sua lunga carriera é stato anche Direttore dell'Ufficio affari israeliani e sembra non nutrire alcun dubbio: "Israele ha lavorato e sta lavorando a tutta una serie di iniziative per tornare in possesso del Sinai, non escludendo opzioni che prevedono l'uso della forza. Non avrà pace fino a che non avrà rioccupato quel territorio...dietro questa ossessione ci sono motivazioni strategiche, economiche, ideologiche e perfino religiose".
Le affermazioni di Issah sono state fatte durante un seminario del "Centro per gli Studi sul Futuro", un think tank affiliato all' "Information and Decision Support Centre", che aveva come tema portante le prospettive future per le relazioni israelo-egiziane. Con la parabola storica e politica di Hosni Mubarak prossima ormai alla sua conclusione e il "giovane leone" Jamal pronto a succedere al padre l'apparato statale egiziano attende con trepidazione di scoprire quali saranno i toni e gli atteggiamenti del nuovo "faraone", specialmente nei confronti dello Stato sionista, le cui pretese aspirazioni verso il Sinai potrebbero essere abbastanza, se confermate, per far rinascere tutta l'inimicizia tipica del ventennio 1956-76.
Israele ha attaccato a tradimento l'Egitto attraverso il Sinai due volte: nel 1956 a sostegno del 'colpo di mano' contro Suez tentato dalle forze armate inglesi e francesi, la seconda volta poco più di un decennio dopo, con la famigerata "Guerra dei Sei Giorni". Nel 1973 furono gli Egiziani a rendere la pariglia ai sionisti scatenando la Guerra del Kippur/Ramadan, il cui diretto frutto politico furono i negoziati di Camp David.
Magari Iddio!
RispondiEliminaSperiamo che in un prossimo futuro un Egitto non più asservito a sionisti e americani possa finalmente tornare a dare del filo da torcere allo stato ebraico militarista e razzista
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