lunedì 20 dicembre 2010
Human Rights Watch denuncia l'Apartheid israeliano in Cisgiordania con una ricerca documentata
"Le politiche israeliane in Cisgiordania discriminano pesantemente i residenti palestinesi, deprivandoli di necessità basilari e nel contempo concedendo agi e amenità ai residenti degli insediamenti ebraici, a poche centinaia di metri da famiglie che vivono nelle condizioni più abiette"; questo il nodo centrale di un documentatissimo e inoppugnabile resoconto di oltre 160 pagine rilasciato dall'organizzazione Human Rights Watch nella scorsa giornata di domenica.
Il rapporto, significativamente intitolato "Separati e diseguali" (gioco di parole sull'ipocrita formula 'separati ma uguali' alla base delle leggi razziste alla Jim Crow in vigore negli Usa a sud della linea Mason-Dixon) identifica le pratiche discriminatorie israeliane che, sotto la scusa della "sicurezza" (in realtà totalmente aliena alla maggior parte delle misure di Apartheid), mettono in funzione un sistema "a due velocità": una per la privilegiata popolazione delle colonie ebraiche, popolate di fanatici praticanti del giudaismo più ultraortodosso, e una per i Palestinesi dei villaggi e degli insediamenti circondati di barriere e filo spinato (per impedirne la crescita e il rinnovamento), a cui vengono centellinati e a volte completamente negati servizi di base come elettricità, acqua corrente, fognature, scuole, accesso alle strade...mentre i coloni che vivono a un tiro di sasso hanno giardini, piscine, strade e servizi di trasporto che sono sistematicamente e aprioristicamente interdetti alla popolazione palestinese.
SCARICA QUI IL FILE PDF DEL RAPPORTO DI "HUMAN RIGHTS WATCH"
"I Palestinesi affrontano sistematiche discriminazioni semplicemente per la loro origine nazionale, per la loro etnia, per la loro razza", dichiara Carroll Bogert, Vicedirettore esecutivo per le Relazioni esterne di HRW, "E questo non é tutto, qualunque Palestinese vive sotto la spada di Damocle dell'espropriazione, dell'espulsione, del vedere i propri campi danneggiati oppure il proprio bestiame attaccato". Nel corso degli ultimi 18 anni le politiche colonialiste israeliane hanno aumentato la popolazione ebraica delle aree attentamente monitorate nella compilazione del rapporto da 241.000 a 490.000 unità, facendola più che raddoppriare, contemporaneamente oltre il 30 per cento dei residenti palestinesi delle stesse zone (fra cui Gerusalemme Est) sono stati espropriati delle loro case e delle loro terre.
Human Rights Watch, rilasciando il rapporto, estende il proprio richiamo ai Governi degli Stati Uniti, che annualmente foraggiano lo Stato ebraico con quasi tre miliardi di dollari di "aiuti" e dell'Unione Europea, verso i cui mercati sono indirizzati i prodotti coltivati sulla terra rubata ai Palestinesi, di chiedere accontabilità a Israele per ogni centesimo e ogni dollaro concesso, in modo che risulti chiaro come queste somme non possano venire spese per aumentare e rendere più profonda la miseria e la sofferenza degli abitanti della Cisgiordiania, e di aderire fino in fondo alla campagna di boicottaggio dei prodotti dell'Apartheid, in modo da spingere, attraverso consistenti danni economici, le forze politiche che finora hanno protetto e facilitato l'espansione delle colonie illegali a riconsiderare il loro agire e le loro posizioni.
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