mercoledì 29 dicembre 2010
Si infittisce la trama nella debacle egiziana del Mossad! Richiamato l'ambasciatore israeliano al Cairo!!
Il quotidiano egiziano Al-Youm Al-sabe'a ha rivelato che l'ambasciatore israeliano Isaac Levanon ha lasciato la capitale del paese immediatamente dopo che l'interrogatorio dell'uomo d'affari reclutato dal Mossad per infiltrare la rete di telecomunicazioni locale ha cominciato a rivelare nella sua interezza le macchinazioni sioniste in tutta la nazione e le loro connessioni con altri paesi, prossimi e remoti.
Levanon sarebbe stato avvistato all'aeroporto del Cairo con la moglie e tre grossi colli contrassegnati come "bagaglio diplomatico". Secondo l'emittente "Canale 10" l'ambasciata dello Stato ebraico al Cairo ha dichiarato che Levanon é rientrato in Israele per un periodo di riposo. Ufficiali dei servizi egiziani, intanto, avrebbero ammesso che il commerciante tessile arrestato finora, Tareq Abdel Rezeq, non sarebbe l'unico egiziano coinvolto nelle indagini, ma vi sarebbe un'altra figura, della quale non si sa se sia ricercata o già nelle mani delle autorità.
Dalle rivelazioni di Rezeq, inoltre, apparirebbe chiaro che la "rottura" di un nodo di telecomunicazioni sottomarino avvenuta il 20 dicembre di due anni fa nei pressi della Sicilia non sarebbe stato un incidente, ma il risultato di un'operazione israeliana di sabotaggio. I cavi spezzati (Semaway 3 e 4, nonché quello della Flag Corporation) avevano fatto piombare l'Egitto nel caos, facendo crollare l'80 per cento della rete informatica del paese e causando gravi scompensi anche nelle regioni vicine, fino al Golfo Persico.
Una settimana dopo Israele scatenava il suo "pogrom" militare su Gaza, l'Operazione Piombo Fuso.
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