domenica 23 gennaio 2011
Continuano le vessazioni sioniste verso Gaza assediata, questa volta tocca al gas domestico
Le compagnie di combustibile della Striscia di Gaza hanno confermato che la maggior parte delle stazioni di ricarica delle bombole per gas domestico nel territorio assediato sono state chiuse a causa della stretta voluta dalle autorità sioniste responsabili delle politiche di strangolamento economico nei confronti dell'enclave palestinese. Le stazioni rimaste aperte funzionano unicamente in virtù delle loro riserve, che di questo passo andranno esaurite in circa due giorni, tre al massimo.
Le autorità sioniste per lo strangolamento di Gaza permettono usualmente il pompaggio giornaliero di 120 tonnellate di gas nel territorio circondato dalle truppe israeliane su tre lati e chiuso dal quarto dalla frontiera con l'Egitto e, in certi periodi riducono ulteriormente la quantità immessa, per costringere i Palestinesi a intaccare le loro riserve. Gaza, per soddisfare completamente le proprie esigenze, avrebbe bisogno almeno di 300 tonnellate di gas pompato ogni giorno.
Mentre a Gaza City, a Rafah, a Khan Younis le bombole si svuotano e si accumulano inerti e inservibili, si moltiplicano gli sforzi di attivisti e organizzazioni arabe e internazionali per intercedere a favore dei civili di Gaza, vittime dell'ennesima angheria sionista, parte della disumana punizione collettiva che lo Stato ebraico impone a quanti hanno avuto il coraggio di scegliere liberamente i loro leader e a voler essere governati da loro.
"Democrazia" é una brutta parola per le orecchie sioniste, e coloro che la scelgono vanno puniti con la carestia programmata, con lo strozzamento economico portato avanti mese per mese, anno per anno. Fattorie, panifici, industrie, officine, scuole e ospedali stanno risentendo degli effetti del blocco israeliano e, a meno di una pronta e sentita protesta a livello internazionale, la popolazione civile di Gaza si troverà entro 48-72 ore di fronte a una nuova, drammatica crisi umanitaria. A rigore della Legge internazionale sarebbe dovere di Israele lasciar transitare verso Gaza il necessario affinché i suoi abitanti possano condurre una vita dignitosa.
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