lunedì 17 gennaio 2011
"La tregua é una scelta tattica, la Resistenza é pronta a combattere un attacco israeliano"
Khayyed al-Ghul, capo ad interim del PFLP ha dichiarato in una conferenza stampa tenutasi domenica 16 gennaio che, per quanto concerne la situazione della Resistenza, l'attuale tregua con Israele é una decisione a carattere tattico che, per avere migliore e più organico sviluppo, dovrebbe essere sottoscritta ufficialmente da un ampio fronte unificato di Resistenza, in grado di meglio e più profondamente articolare strategie e indirizzi contro l'Occupazione sionista.
Al-Ghul ha altresì dichiarato di disapprovare la tendenza a giustificare con lo sporadico lancio di razzi artigianali o colpi di mortaio effettuato da alcuni individui o da sparuti gruppi estremisti le sproporzionate incursioni militari israeliane contro il territorio della Striscia di Gaza, giacché, al contrario delle operazioni dei gruppi principali della Resistenza palestinese, i raid e i bombardamenti israeliani non si sono mai interrotti, continuando a pesare sopra gli abitanti del territorio palestinese assediato come una gigantesca e incombente Spada di Damocle.
In dichiarazioni rese autonomamente nel corso della giornata di ieri rappresentanti del legittimo Governo palestinese insediato a Gaza e portavoce del movimento musulmano di Resistenza Hamas hanno sottolineato come, ad ogni buon conto, anche qualora i militari sionisti dovessero decidere di reiterare i loro attacchi indiscriminati contro la popolazione civile (di cui proprio in questi giorni é ricorso il secondo doloroso anniversario) esse troveranno le forze armate della Resistenza più che pronte a rendere estremamente dura la vita degli aggressori, avendo esse sfruttato gli ultimi 24 mesi a studiare e imparare le lezioni della guerra del Libano e quelle dell'Operazione Piombo Fuso, a perfezionare le loro tecniche di combattimento asimmetrico e a rinforzare ed estendere la catena di arsenali, bunker, rifugi e roccaforti che forniranno la migliore e più efficace risposta a qualunque velleità dello Stato ebraico di piegare e reprimere i Palestinesi con la forza.
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