venerdì 18 febbraio 2011
Human Rights Watch: "Niente più soldi a Fatah fino a quando non si investigherà seriamente sui casi di tortura!"
Human Rights Watch, l'Organizzazione non governativa impegnata in tutto il mondo a difendere i diritti e la dignità dell'Uomo ha domandato al Presidente 'de facto' dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmud Abbas, di ordinare un'inchiesta indipendente sulla morte del prigioniero politico di Hamas Haitham Amro, torturato fino alla morte un anno e mezzo fa dagli aguzzini della fazione Fatah
In recenti dichiarazioni rilasciate a esponenti di Human Rights Watch testimoni oculari della morte di Amro hanno dipinto un quadro raccapricciante delle condizioni in cui le sevizie dei carcerieri di Fatah lo avevano ridotto, tutti e tre hanno identificato i responsabili della tortura e della morte del prigioniero, costruendo un quadro attendibile dell'evento, che ha trovato conferma di veridicità per numerosi dettagli ricorrenti nelle diverse ricostruzioni.
HRW ha dichiarato che i cosiddetti "paesi donatori" (primi fra tutti Usa e Regno Unito) dovrebbero sospendere ogni genere di finanziamento e sostegno alla fazione Fatah, che ha occupato e dirottato la struttura dell'Anp in Cisgiordania dopo il tentato golpe del 2007, fino a quando Abbas non avrà preso serie misure per accertare le responsabilità dei fatti in questione. La dichiarazione é stata postata mercoledì 16 febbraio sul sito-web dell'organizzazione.
Haitham Amro é morto il 15 giugno 2009 nel quartier generale della cosiddetta 'intelligence' di Fatah, ad Al-Khalil.
Un tribunale militare composto esclusivamente da ufficiali di Fatah cincischiò con la pratica della morte fino al luglio 2010, quando mandò prosciolti i cinque imputati (anch'essi ufficiali di Fatah) che erano stati rinviati a giudizio in relazione ad essa. Oltre alla testimonianza delle tre persone ascoltate da HRW anche l'autopsia di parte palestinese conveniva che Amro fosse stato "torturato a morte".
Haitham Amro era un consigliere della Società musulmana di carità e lavorava come infermiere professionale in due cliniche statali, una da Beit al-Roush e una a Deir Al-Asal, era sposato con tre figli; il suo unico "crimine" era quello di essere un sostenitore di Hamas, la forza politica vincitrice a maggioranza assoluta delle democratiche elezioni palestinesi del 2006.
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