Un velivolo da guerra israeliano ha attaccato, distruggendolo, nelle scorse ore un cartellone celebrativo eretto da Hamas, il Movimento musulmano di Resistenza, che effigiava fianco a fianco il leader storico Sceicco Ahmed Yassin e Ismail Hanyieh, Primo Ministro del legittimo Governo palestinese, stabilendo una linea di continuità fra la leadership dei fondatori e i successi dei continuatori della loro opera.
Si ricorderà che, dopo numerosi tentativi, alle forze terroriste dello Stato ebraico riuscì finalmente di assassinare lo Sceicco Yassin il 22 marzo del 2004, poco più di 7 anni orsono, con un missile vigliaccamente sparato contro un uomo in carrozzella da un elicottero d'assalto Apache. Nove fedeli che stavano uscendo con lui dalla Moschea vennero trucidati dallo stesso colpo, insieme ai suoi due accompagnatori.
Ci si chiederà come mai, dopo le carneficine dell'ultima settimana, Palaestina Felix riporti una notizia se si vuole "minore", non essendo la perdita di un placard di propaganda politica comparabile alla distruzione della famiglia Al-Halw o alla morte delle altre numerosissime vittime dei bombardamenti israeliani.
Ebbene, secondo la nostra redazione persino questo attacco ci dice qualcosa sulla mentalità delle forze militari sioniste, le quali sono mosse da un odio tanto cieco e da una volontà di sterminio tanto radicata nei confronti dei Palestinesi, che, conseguentemente con l'ideologia sionista vogliono vedere tutti morti o sradicati fuori dalla terra che hanno sempre occupato, da essere capaci perfino di usare armi da aereo del costo di centinaia di migliaia di dollari Usa per incrudelire scioccamente contro un simbolo inanimato, che testimonia però la radicata determinazione palestinese di non cedere nemmeno di un millimetro, a costo di replicare all'infinito il martirio dello Sceicco Yassin.
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