Un membro di rilievo della Fratellanza musulmana, Essam el-Aryan, ha enfatizzato in una serie di recenti dichiarazioni come sia perfettamente possibile per gli Egiziani costruire un futuro di libertà, eguaglianza e giustizia senza dover chiedere niente a nessuno; specialmente alle potenze occidentali che per trentadue anni hanno retto la mano di Mubarak, lodandolo e definendolo "caposaldo di stabilità" in Medio Oriente.
In una intervista rilasciata domenica sera El-Aryan ha detto che le riforme e gli emendamenti attualmente in corso di applicazione alla Carta Costituzionale egiziana, per quanto benvenuti e necessari, altro non sono che un passo verso la redazione di una Costituzione radicalmente nuova, che possa servire da faro e da guida alla vita democratica del Paese per molti decenni a venire.
Una volta preparata la nuova Carta, sarà maturo il momento di rimettersi alla volontà popolare con consultazioni elettorali che finalmente esprimano un parlamento che rispecchi il paese, e faccia dimenticare una volta per tutte la "duma" che Mubarak faceva e disfaceva a suo piacere, arrivando persino a scegliere a quali 'oppositori' consentire di presentarsi al voto e quali invece escludere dalle urne.
El-Aryan ha concluso ammonendo tutti i player politici egiziani di non scordare nemmeno per un istante che la popolazione, se vedesse tradite le sue aspettative, sarebbe sempre pronta a tornare in piazza, come ha fatto già un paio di volte dopo la cacciata della "Vacca che ride".
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