L'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, tramite il suo Comitato esecutivo, ha condannato i tentativi israeliani di "ricattare" l'Anp e la fazione Fatah che la controlla nel tentativo di ostacolare il ruo 'reapprochement' con Hamas, ha hanche richiesto la condanna internazionale delle pratiche israeliane.
In un comunicato stampa l'Organizzazione ha dichiarato che le trasformazioni politiche che stanno attraversando il Medio Oriente e il Mondo Arabo, insieme con la posizione presa dalla comunità internazionale a livello ufficiale e di opinione provano che: "Non esiste futuro per il regime di Occupazione, né per qualunque forza che intenda reprimere la volontà popolare e le sue aspirazioni".
Il Comitato ha espresso la sua completa e totale confidenza che una condanna internazionale delle pratiche "piratesche" di Israele velocizzerebbe il processo di 'decomposizione' dell'Occupazione e la definitiva liberazione dei territori palestinesi.
Il comunicato stampa ha anche stigmatizzato la decisione israeliana di impedire il trasferimento delle entrate fiscali che spettano all'Anp, chiamando tale decisione "un ulteriore atto di ricatto e intimidazione col quale Israele cerca di influenzare indebitamente i processi politici interni palestinesi, e procrastinare sine die l'adesione agli impegni che pure avrebbe sottoscritto durante la ratifica del processo di pace".
Il Comitato, infine, ha lodato il ruolo egiziano nel facilitare l'intesa palestinese dichiarando che la fine della divisione del fronte politico interno apre "realistiche prospettive di rafforzamento decisivo della Causa palestinese, grazie alla quale uno stato autonomo e indipendente non é più un sogno o un'aspirazioe, ma una prospettiva concreta".
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