La manifestazione, battezzata "Marcia della Rabbia per il Ritorno in Palestina" era stata annunciata e organizzata con il decisivo contributo della Rete, dei servizi di blogging e micro-blogging e delle nuove tecnologie che tanta parte hanno avuto nelle proteste tunisine, egiziane, bahreini e yemenite e si inquadra nelle iniziative prese il via lo scorso venerdì, che avevano già avuto un'impennata sanguinosa con le stragi compiute dalle vigliacche truppe dell'IDF a Gaza, in Cisgiordania e al confine libanese e siriano.
I gruppi organizzati che premono per il lancio di una terza insurrezione generale anti-israeliana (la "Terza Intifada") hanno rinnovato i loro appelli ai Palestinesi di Israele e dei Territori Occupati, nonché a tutti i loro sostenitori arabi o meno, a mobilitarsi per mettere in crisi l'apparato repressivo dello Stato ebraico. Un appello speciale ha raggiunto anche Mahmud Abbas, presidente temporaneo dell'Anp, perché mobiliti Fatah e le sue forze.
Almeno tre manifestanti sono stati feriti e molti altri raggiunti dagli effetti dei gas urticanti e vesicanti usati da Israele per reprimere le proteste contro il suo regime illiberale e razzista.
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