sabato 4 giugno 2011

Migliaia di persone ad Amman marciano e chiedono l'annullamento di tutti i trattati e gli accordi con Israele!


Circa tremila persone hanno partecipato, ad Amman, in Giordania a una marcia di solidarietà con la Palestina che ha preso il via dalla Moschea di Hanbal subito dopo le preghiere del venerdì e ha attraversato tutto il distretto di Ras al-Ain, segnalando l'inizio delle manifestazioni per il 44esimo anniversario del Yawm al Naksa, con cui i popoli arabi ricordano il vigliacco attacco a tradimento compiuto da Israele contro Egitto, Siria e Giordania nel 1967.

Giovani, parlamentari del Fronte Islamico d'Azione, sindacalisti ed esponenti della società civile portavano cartelli e striscioni che condannavano il regime di appeasement vigente tra Amman e Tel Aviv, suggellato dagli 'accordi di pace' di Wadi Araba, con cui la debole e corrotta monarchia hascemita si limitava a riconoscere e accettare i furti di terra subiti da Israele durante le sue campagne di aggressione (Israele é l'unico paese del Medio Oriente a non avere confini stabilmente fissati e dichiarati).

"Annulliamo Wadi Araba" e "Liberiamo Rabia"(= il quartiere in cui si trova l'ambasciata sionista), "Nessuna ambasciata sionista in Giordania" erano tra gli slogan più scanditi e ripetuti. Infine, il membero dell'Ufficio Esecutivo della Fratellanza musulmana in Giordania Ahmad al-Kafaween ha tenuto un discorso in cui ha invitato i paesi arabi e musulmani a unirsi per affrontare la minaccia sionista, che oggi prende di mira soprattutto la Palestina e il suo popolo perseguitato e martirizzato, ma i cui tentacoli si spingono anche in Libano, in Irak, in Afghanistan e, ultimamente, anche in Libia e in Siria.

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