Il sovrano del Marocco Mohammed Sesto, evidentemente preoccupato dal vortice di proteste e insurrezioni popolari che sta spazzando il Nord Africa, ha proposto una serie di cambiamenti alla costituzione che renderanno meno assoluto e autoritario il suo potere, dando al paese una boccata di democrazia. In un discorso alla nazione trasmesso in diretta Re Mohammed ha annunciato che il Premier verrà ora nominato dal partito di maggioranza risultato dalle elezioni e non più dal monarca e che a esso spetterà nominare i Ministri.
Il Re ha altresì intenzione di rinunciare ad alcuni poteri e prerogative d'intervento e a rafforzare nel contempo quelli del Capo dell'Esecutivo e del Parlamento; comunque, il sovrano manterrà la parola finale nelle questioni di sicurezza, difesa e questioni religiose e, pur rinunciando all'appellativo di "sacro" Mohammed Sesto ha tenuto a sottolineare la propria "inviolabilità".
I cambiamenti annunciati saranno sottoposti a referendum di approvazione tra poche settimane, il primo di luglio 2011. Dalla loro parte, gli oppositori politici che hanno indetto diverse manifestazioni e dimostrazioni negli ultimi tempi si sono dichiarati "delusi" dalle iniziative reali; secondo l'agenzia stampa Reuters le 'riforme' annunciate "non rispondono né allo spirito né alla lettera delle nostre richieste; noi vogliamo una monarchia costituzionale".
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