martedì 14 giugno 2011

Nasce il Governo Mikati: "Tutto per il Libano, tutto per i suoi Lavoratori" (Ma l'LDP brontola e pesta i piedi)


Con lo slogan "Tutto per il Libano, tutto per i suoi Lavoratori" il Premier designato Najib Mikati ha presentato finalmente, quattro mesi e mezzo dopo il rovesciamento dei rapporti di forza parlamentari, la lista dei ventinove ministri del suo Esecutivo, sancendo così il 'requiem' definitivo per l'interregno di Saad Hariri, Primo Ministro giubilato che, dietro la scusa di gestire l'interim non ha cessato un solo giorno di brigare e tramare per destabilizzare il Libano e portare avanti l'agenda dei suoi padroni yankee e sionisti, interessati soprattutto a usare il Paese dei Cedri come una sorta di Pachistan da cui destabilizzare la vicina Siria, una 'staging area' per terroristi e provocatori che tanti lutti e devastazioni hanno causato in questi ultimi mesi nel tentativo di minare il potere del Presidente Bashir Assad.

NOME                   SETTA            PARTITO           INCARICO


Najib Mikati             Sunnita                                            


Samir Mokbel              Sunnita      Indipendente2       Vicepremier
Mohammad Fneish       Sciita         Hezbollah         Ministro della PA e dello Sviluppo
Wael Abu-Faour           Druso           PSP               Ministro degli Affari Sociali
Gebran Bassil               Maronita       LMP               Ministro dell'Energia e dell'Acqua
Hussein Al-Hajj Hasan Sciita             Hezbollah        Ministro dell'Agricoltura
Charbel Nahhas           Cattolico        LMP               Ministro del Lavoro
Fahdi Abboud              Maronita        LMP               Ministro del Turismo
Talal Arslan                  Druso            LDP                    Ministro di Stato senza Portafoglio
Nicolas Fattoush          Cattolico        Indipendente1     Ministro per gli Affari Parlamentari
Ghazi Al-Aridi              Druso            PSP                     Ministro dei Lavori Pubblici
Ali Kanso                     Sciita             SSNP                  Ministro di Stato senza Portafoglio
Ali Hasan Khalil            Sciita             Amal                   Ministro della Salute
Mohammad Safadi       Sunnita           Indipendente1      Ministro delle Finanze
Salim Karam                Maronita        Marada                Ministro di Stato senza Portafoglio
Alaa El-Din Terro         Sunnita       PSP      Ministro delle Politiche Migratorie e dei Rifugiati
Ahmad Karameh           Sunnita         Indipendente1     Ministro di Stato senza Portafoglio
Nazem Al-Khouri       Maronita         Indipendente2     Ministro dell'Ambiente
Fayez Ghoson           Greco Ortodosso  Marada            Ministro della Difesa
Shakib Qartabawi      Maronita         LMP                     Ministro della Giustizia
Adnan Mansour         Sciita           Amal                         Ministro degli Esteri
Nicolas Nahhas           Greco Ortodosso   Indipendente1  Ministro dell'Economia
Marwan Charbel           Maronita          Indipendente2     Ministro dell'Interno
Elias Sabounjian          Armeno               Tashnaq           Ministro dell'Industria
Walid Al-Daouk          Sunnita             Indipendente1     Ministro dell'Informazione
Panos Manjian            Armeno               Tashnaq           Ministro di Stato senza Portafoglio
Hassan Diab               Sunnita              Indipendente1     Ministro dell'Educazione
Gaby Layoun              Greco Ortodosso  LMP               Ministro della Cultura
Nicolas Sahnawi         Cattolico               LMP               Ministro delle Telecomunicazioni
Faisal Karameh           Sunnita               Alleanza 8/3      Ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili


A dire la verità a coprire parzialmente il sole che pareva splendere radioso su una giornata storica per il Libano sono arrivati i 'mal di pancia' di Talal Arslan, leader del partner di minoranza del Partito Democratico Libanese che, scontento del ruolo 'poco prestigioso' riservatogli (un Ministero di Stato senza Portafoglio, ma che pretendeva coi suoi due miseri deputati su una coalizione di 68?), non ha aspettato tempo ad annunciare le sue dimissioni e l'uscita dell'LDP dalla coalizione di Governo, pur specificando che la sua formazione sarà sempre "legata a Hezbollah e ai valori della Resistenza". Arslan e i suoi si asterranno dal voto di Fiducia ma i numeri della compagine di Mikati non sono in pericolo, potendo la sua maggioranza contare comunque su 66 deputati fedeli contro i 60 della coalizione conservatrice.

Il Libero Movimento Patriottico dell'ex-Generale Aoun fa il pieno di poltrone, Hezbollah e Amal cedono un gabinetto a favore dei sunniti (mossa essenziale per garantirsi il loro appoggio), ma vengono compensati con dicasteri di primo piano (Pubblica Amministrazione, Agricoltura, Salute, Esteri, più un Ministero di Stato a uno sciita dell'SSNP), la Difesa va al Marada di Frangieh, che porta a casa solo un altro Ministero, peraltro senza Portafoglio, così come gli Armeni del Tashnaq (che inoltre ricevono l'Industria), Lavori Pubblici, Affari Sociali e Politiche dei Migranti e Rifugiati ai Drusi del PSP, con le altre cariche divise tra indipendenti fedeli al Premier (Affari Parlamentari, Finanze, Economia e Commercio, Informazione, Educazione), fedeli al Presidente Sleiman (Vicepremier, Ambiente, Interno), Ministero dello Sport a un rappresentante 'di coalizione' non affiliato ad alcun partito.

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