Vigliacche e meschine come sempre, le autorità sioniste hanno minacciato la prigioniera politica palestinese Ahlam al-Tamimi di porla nuovamente in isolamento se non interromperà lo sciopero della fame che ha iniziato la settimana scorsa. Dignitosa e coraggiosa come sempre, la Tamimi si é rifiutata di piegarsi al ricatto.
Fonti umanitarie riportano che lo scorso mercoledì la Tamimi, in procinto di incontrare regolarmente i suoi legali, sarebbe stata trovata in possesso di una lista di nomi di prigioniere palestinesi (in sé niente di irregolare), i secondini della prigione di Hasharon, però, presero la cosa a pretesto per volerla sottoporre a una indecente perquisizione, cui lei si oppose decisamente.
Il Centro Al-Mezan per i Diritti Umani informa che, come annunciato, migliaia di detenuti politici palestinesi sono entrati ieri in sciopero della fame per protesta contro le misure persecutorie prese contro di loro, secondo il Direttore del centro mediatico Riyadh al-Ashkar é la prima volta che un numero tanto alto di prigionieri mette in atto una simile protesta.
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