venerdì 2 settembre 2011

Khaled Mishaal torna al negoziare il rilascio di Gilad Schalit: il regime sionista sarebbe pronto ad accettare le condizioni di Hamas!


Il quotidiano del Movimento Hamas, Al-Risala, ha riportato nella sua edizione di ieri che una delegazione di alto livello, capeggiata dal leader dell'Ufficio politico Khaled Mishaal si sarebbe messa in viaggio verso il Cairo nel corso del week-end, citando una fonte fidata all'interno della Resistenza secondo la quale lo scopo della trasferta sarebbe quello di far disimpantanare le trattative per il rilascio di una consistente quota degli oltre ottomila prigionieri politici palestinesi in cambio del rilascio dell'ebreo francese Gilad Schalit, catturato con un'operazione di sicurezza preventiva mentre si preparava ad attaccare la Striscia di Gaza con altri membri delle forze armate sioniste.

Altre fonti interne ad Hamas vorrebero che Mishaal, a fianco dell'importante obiettivo, ne stia perseguendo anche altri, come ad esempio discutere il livello di coinvolgimento e sostegno che l'Egitto ufficiale e quello sociale, religioso e politico sono disposti a investire a favore delle organizzazioni islamiche di Gaza.
Diverse settimane orsono un altra serie di colloqui su un possibile accordo Schalit-prigionieri collassò senza che venissero registrati passi avanti; da allora i contatti tra il negoziatore sionista David Meidan e il capo delle operazioni militari di Hamas Ahmed al-Jaabari sono stati sporadici e sempre indiretti, portati
avanti da vari mediatori terzi che facevano da spola tra le due parti riferendo all'una le reazioni e controproposte dell'altra.

Il quotidiano sionista Haaretz, a sua volta, pretende di avere raccolto da informatori egiziani il 'rumor' che durante l'ultima tornata di colloqui a cui Mishaal avrebbe preso parte direttamente si fosse aperto uno spiraglio riguardo il numero di prigionieri palestinesi che, una volta liberati dalle proprie carceri, il Regime ebraico pretenderebbe di espellere permanentemente dalla Cisgiordania. Israele (che ufficialmente non ha mai nemmeno ammesso di voler liberare dei detenuti politici) avrebbe acconsentito ad abbassare "di molto" la quota degli esiliandi, attestandola attorno ai 150 in confronto alla precedente richiesta di 500 o più espulsioni.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Nessun commento:

Posta un commento