Il Comandante delle Forze Aeree egiziane, Reda Mahmoud Hafez ha dichiarato ieri che il suo paese non ritiene necessario attendere alcun 'benestare' o nullaosta di sorta per aumentare e approfondire il proprio schieramento di truppe nella Penisola del Sinai, e men che mai ritiene di dover ottenere una qualche modifica degli Accordi di Camp David siglati a fine anni '70 da Anwar Sadat: "In parole povere", ha interloquito Hafez, "l'Egitto non ha bisogno del permesso di nessuno per modificare il proprio dispiegamento di forze sul suo territorio".
Parlando ai rappresentanti dei media locali, nordafricani e internazionali riuniti per la celebrazione dell'anniversario dell'aviazione il Maresciallo dell'Aria ha dichiarato: "Tutti i confini egiziani saranno garantiti e difesi da regolari pattugliamenti aerei, ivi inclusi quelli orientali", con chiaro riferimento al confine tra Sinai e regime sionista, lungo il quale poche settimane fa ben sei guardie di confine furono assassinate da un elicottero di Tel Aviv.
Interrogato a proposito della possibilità di un 'embargo' a stelle e strisce contro l'Egitto, i cui arsenali sono stati riempiti da Mubarak di costosi e inutilmente complicati 'gingilli' Made in Usa ha risposto: "Le forze egiziane, aeree ma non solo, hanno la possibilità di rivolgersi a varie fonti per reintegrare o variare le nostre scorte strategiche e i nostri arsenali, possiamo benissimo sopravvivere anche a una totale cessazione dei rapporti con gli Usa, in fondo, non saremmo certo la prima nazione a farlo".
Hafez ha concluso la conferenza rassicurando sulla capacità dell'aviazione del Cairo di garantire l'inviolabilità degli spazi aerei nazionali e di conservare la pace in una stagione particolarmente incerta e turbolenta.
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