I partiti di Sinistra Ettakatol e Congresso per la Repubblica hanno dichiarato di avere aperto un confronto con l'Ennahda, chiaro vincitore delle elezioni del 23 ottobre, per la formazione di 'una coalizione il più ampia possibile' che possa redigere una Carta costituzionale il più possibile condivisa, oltre che nominare un Governo ad interim cui affidare la gestione del paese durante il processo di stesura della stessa.
Vincendo in 10 distretti su 44 é stato proprio il Congresso per la Repubblica a far segnare il migior risultato dopo i musulmani di Ennahda, più modesta la performance di Ettatakatol che pure ha soprassato il PDP, totalmente snobbato dagli elettori per la sua passata storia di 'opposizione tollerata' dal regime di Ben Ali, quindi in qualche modo connivente con esso. Abdel Hamid Jelassi (sotto), manager della campagna elettorale di Ennahda ha detto che il partito di Ghannouchi non ha 'alcuna pregiudiziale politica o ideologica' a formare coalizioni.
Ennahda ha conquistato 18 distretti su 44 nel voto domestico e 9 su 18 nel voto dei tunisini all'estero, risultati più che doppi di qualunque altra forza politica tunisina, confermando così il trend acclarato che vuole, quando si tengano elezioni libere e non truccate in un paese di cultura musulmana, vedere uscire vincitore sempre e comunque forze politiche con una forte connotazione islamica; le 'sirene del laicismo' non hanno presa sull'opinione pubblica araba e mediorientale, nonostante quel che vorrebbero darci a bere i propagandisti dell'occidentalismo un tanto al chilo e i 'convertiti' alla Magdi Allam.
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