lunedì 10 ottobre 2011

Israele pronto a spaccarsi con le manifestazioni previste tra 5 e 19 giorni: "Case ai giovani, non agli estremisti militarizzati!"


Lo stato ebraico dell'Apartheid, impiantato a forza dal 1948 in avanti con l'occupazione militare di terra palestinese, comincia a mostrare l'usura del tempo attorno alle 'cuciture' che dovrebbero tenere insieme componenti allogene incredibilmente disparate la cui incompatibilità é sempre stata evidente ma che la classe dirigente sionista insediatasi a Tel Aviv sperava di far convivere sotto la forza unificante del razzismo anti-arabo e anti-palestinese.

Ma, se ciò é stato possibile finora anche tramite la creazione di un fittizio benessere basato sullo sfruttamento criminale delle risorse palestinesi e della forza-lavoro palestinese, nonché sugli emolumenti grassati all'Europa e agli Usa grazie al lavorio delle lobby a sei punte presenti in tutto il mondo, in questo periodo di crisi economica le sempre più ingenti spese per il sostegno delle colonie illegali popolate di fanatici miliziani ebraici hanno dreanto sempre più ricchezza e sviluppo causando un massiccio e generalizzato peggioramento delle condizioni di vita della cittadinanza.

In particolare i costi di immobili e delle utility si sono fatti proibitivi, costringendo sempre più giovani a procrastinare "sine die" ogni progetto di indipendenza e di creazione del proprio nucleo familiare, situazione che in Italia é ben conosciuta ma che nello Stato dell'Apartheid é totalmente nuova e ha creato un'ondata di indignazione e protesta contro il Governo di Estrema Destra di Benji Netanyahu. Simile nelle manifestazioni esteriori alle adunate di 'indignati' spagnoli o alle più recenti dimostrazioni americane contro i parassiti di Wall Street il movimento in atto nello Stato dell'Occupazione é diverso perché né in Spagna né negli Usa i dimostranti hanno un obiettivo anche solo paragonabili alle comunità di estremisti religiosi armati su cui indirizzare il loro risentimento, che é molto profondo e che li porta a realizzare come la parte di società da loro incarnata non abbia nulla a che spartire con i teppisti che devastano uliveti e cimiteri e bruciano moschee come altrettante gang di skinhead nazisti.

Il 15 e il 29 ottobre si terranno a Tel Aviv colossali manifestazioni che vogliono superare in vastità e numero di partecipanti quelle di metà giugno che fecero vacillare le poltrone di Netanyahu e Lieberman, costringendo il Governo di Estrema Destra a interrompere i trasporti pubblici nel tentativo di tenere la gente lontana dalle piazze e schierando nelle strade forze antisommossa normalmente mobilitate esclusivamente contro gli 'Untermensch' palestinesi.

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