Alla fine i fatti sul campo hanno avuto un'altra volta la meglio sulle fanfaronate delle propaganda ebraica ripetute e amplificate dalla grancassa mediatica filosionista che vorrebbe assordare e ottundere le capacità di comprendonio e ragionamento di quanti si trovano esposti al suo micidiale fuoco di fila; eppure, ancora una volta, dopo giorni e giorni di bombardamenti vigliacchi da parte di aerei, elicotteri e robot-assassini, dopo dozzine di uomini, donne e bambini macellati tra la popolazione del ghetto palestinese, la risposta delle forze della Resistenza agli attacchi sionisti non é venuta meno, concretandosi in centinaia di razzi e proiettili di mortaio lanciati contro i legittimi obiettivi degli insediamenti militari e delle colonie di fanatici fondamentalisti armati che circondano la Striscia liberata, né le (presunte) miriabilie tecnologiche di 'Iron Dome' sono riuscite a bloccarla o a ridurne sensibilmente l'impatto...ancora una volta, quindi, a Tel Aviv non é rimasto che accettare l'offerta mediata dall'Egitto e ristabilire la trequa violata la settimana scorsa col proditorio attentato terroristico costato la vita allo Sceicco Al-Qaisi.
Ancora una volta si é mostrata in pieno la volontà dell'Egitto a sostenere le ragioni di Gaza e dei suoi abitanti: era stato infatti il Cairo a prendere per primo la parola intimando al regime ebraico di cessare i suoi attacchi aerei e a denunciarne il contegno opportunista e piratesco alla Comunità Internazionale; da parte loro le fazioni della Resistenza (Hamas, PRC, Jihad Islamica, PFLP...) hanno dichiarato in vari modi e tramite vari portavoce di essere d'accordo nel rispettare la nuova tregua fino a che Tel Aviv lo farà a sua volta. Le perdite inflitte dal terrorismo militare sionista sono state dolorose, ma in tutta Gaza si sente un'euforia, un'elettricità tutta particolare, che fa respirare un'aria nuova, come un presagio di vittoria, visto che molti valutano che non sia distante il momento in cui, ad attacchi a tradimento sionisti non saranno più solo le batterie di razzi e mortai delle milizie a rispondere, ma anche le armi di un contendente ben più potente e preparato.
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