Quando é troppo é troppo e nemmeno la pazienza, lo spirito conciliatorio e l'amore per la pace del Presidente del Sudan Omar Bashir e del suo Governo di unità nazionale hanno potuto impedire un'azione dimostrativa oltreconfine volta a dimostrare al 'cowboy di Juba' che ulteriori provocazioni armate, come attacchi proditori e sostegno ai movimenti e alle attività di gruppi terroristici armati anti-sudanesi (già in passato coinvolti con il Governo dello stato fallito creato artatamente dal complotto americano e sionista per dividere e impoverire il grande paese africano e musulmano) non avrebbero fatto altro che provocare risposte sempre più determinate e più pesanti da parte dell'Esercito di Khartoum.
Una serie di azioni armate oltre il confine tra il Sudan e la provincia di Unity sarebbero state portati a termine nelle ultime ore, insieme ad alcuni raid aerei contro i campi petroliferi della zona (campi assegnati arbitrariamente alla cricca di Salva Kiir, perché il complotto americano e israeliano verteva proprio attorno all'obiettivo di impoverire la parte musulmana del paese delle sue risorse idriche e di idrocarburi), perlomeno questo é quanto sostiene Atim Garang, ma, essendo questi un terrorista dell'SPLM alleato con Salva Kiir e il Sud-Sudan, le sue parole vanno prese con beneficio d'inventario.
Ben più credibili invece le affermazioni del portavoce dell'Esercito sudanese, Colonnello Al-Sawarmy Khalid Saad, che ha dichiarato come, in risposta agli attacchi con mortai e artiglierie arrivati da Sud le truppe di Khartoum abbiano risposto con un preciso tiro di controbatteria: "Alcuni colpi potrebbero essere caduti in campi petroliferi, probabilmente perché dall'interno di essi gli aggressori avevano collocato i loro pezzi". Al-Sawarmy tuttavia ha negato recisamente che l'area di Heglig sia stata in qualsiasi momento violata da militari o miliziani di Salva Kiir.
Il Segretario della Commissione dell'Unione Africana, Jean Ping, ha dichiarato che tensioni e incomprensioni tra Juba e Khartoum possono essere risolte solo attraverso il dialogo. Troppo poco e troppo tardi, Monsieur Ping, diciamo noi, il Presidente Bashir é stato al tavolo del dialogo fino a sfinirsi ma é chiaro che un brigante come Kiir, fino a che si sentirà spalleggiato da Usa e Israele non potrà mai essere ridotto alla ragione. Allora, meglio che parlino le armi.
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