Il Premier libanese Najib Mikati ha dichiarato nella giornata di giovedì 15 marzo che, al fine di porre fine una volta per tutte alle penurie di energia elettrica causate dalla vera e propria esplosione dei consumi privati (dovute al capillare diffondersi nel Paese dei Cedri di smartphone, tablet e ogni altro genere di device digitale portatile), il Governo di Beirut ha deciso, con effetto immediato, di stringere un contratto di fornitura elettrica con la Repubblica Islamica dell'Iran.
Parlando ai microfoni dell'agenzia stampa ufficiale di Teheran (IRNA) Mikati ha dichiarato: "Non abbiamo nessunissimo problema ad allacciare relazioni con le imprese energetiche iraniane, fidando che possano ottimamente far fronte alle nostre necessità". L'accordo per ora é per una fornitura di 100 MW ma é già stabilito che essa verrà progressivamente aumentata. Con questa decisione si estende e si rafforza sempre più il ruolo guida dell'Iran nella regione, a capo di quel "filotto" di paesi che rifiutano l'egemonia imperialista e la trattativa e il 'riconoscimento' del regime sionista: Irak, Siria, Libano, allineati insieme all'Iran nel cosiddetto 'Asse della Resistenza'.
Sarà proprio attraverso i territori di Bagdad e Damasco che l'energia iraniana raggiungerà il Libano, dimostrando come l'intenzione di Teheran di costruire un forte sistema energetico basato su centrali nucleari e fonti rinnovabili é una strategia doppiamente vincente: permette di risparmiare petrolio e gas per la lucrosissima esportazione e garantirà nuovi proventi tramite la vendita delle eccedenze a paesi meno energicamente indipendenti.
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