Khairat al-Shater, candidato della Fratellanza Musulmana alle Elezioni presidenziali che si terranno di qui a poco (il voto sarà il 23 e il 24 maggio 2012) ha dichiarato alla Agence France Presse che il "Primo e massimo obiettivo" della sua candidatura é quello di implementare la legge coranica nel paese; a quel fine egli avrebbe intenzione di valersi dell'appoggio di un consiglio di saggi musulmani che offrano avviso e consiglio al Parlamento su come meglio arrivare a tale traguardo che instaurerebbe definitivamente la Democrazia Islamica nel paese dopo oltre trenta anni di autocrazia laicista filo-occidentale.
Shater, che durante il regime di Mubarak é stato anche imprigionato, ha promesso di spingere per "riforme profonde" nel Ministero dell'Interno onde rimuovere gli elementi legati al dittatore attualmente imprigionato, molti dei quali responsabili di torture e uccisioni, anche durante la rivoluzione di Piazza Tahrir. Shater non ha parlato di misure simili verso l'Esercito, pure rifiuta anche solo il suggerimento che l'Ikwhan e i militari si siano 'accordati' per una transizione pacifica dei poteri a patto che questi ultimi non vengano perseguiti per il loro ruolo durante gli anni passati.
Shater, 61 anni, ha inaugurato la scorsa settimana il Quartier Generale della sua campagna elettorale, raggiungendolo tra due ali di folla plaudente e festante che celebrava, con la speranza della sua elezione, di vedere calare definitivamente il sipario sull'Egitto 'addomesticato' dai trattati con Israele e intossicato dagli "aiuti" americani.
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