"Se questo accade" prosegue il comunicato "I sionisti dovranno aspettarsi di tutto da noi, il previsto e l'imprevisto, compresa una mobilitazione armata e attacchi ad ampio raggio, come non se ne ricordano da anni a questa parte". L'attuale sciopero della fame dei detenuti palestinesi ha preso il via quando Bilal Diab e Thaer Halhalah hanno iniziato, ormai 66 giorni orsono, a rifiutare il cibo. La grande massa dei detenuti politici però non ha iniziato a imitarli fino al 17 aprile scorso. Avendo ormai superato in durata anche il digiuno di Khader Adnan si teme molto per la vita dei due pionieri della protesta.
La dichiarazione di Hamas ne segue una simile del Movimento per la Jihad Islamica in Palestina, che ha annunciato pesanti attacchi e ritorsioni armate nel caso di morti tra i protagonisti dello sciopero della fame. Nella giornata di ieri, venerdì di preghiera, in tutta la Palestina, territori del 1948, Cisgiordania e Gaza si sono tenute imponenti manifestazioni di solidarietà con i detenuti politici che stanno protestando trasformando i loro stessi corpi in campi di battaglia.
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