La ricerca é stata condotta tra maggio e settembre del 2011, a oltre due anni dal violentissimo 'pogrom' militare di Piombo Fuso, su un campione di 4028 neonati con un protocollo comprensivo di fattori ambientali, familiari, clinici e domeografici. Il numero di malformazioni é sensibilmente più alto a Gaza di quelli registrati in Egitto, in Giordania ma anche nella West Bank, dove gli attacchi aerei sionisti sono o sconosciuti o comunque non certo frequenti come sul ghetto palestinese assediato. Già studi precedenti condotti sulle ferite di vittime di 'Piombo Fuso' e sui capelli dei bambini di Gaza avevano segnalato un preoccupante accumulo di metalli pesanti ed altri elementi mutagenici e soprattutto carcinogeni e teratogeni.
Le dichiarazioni dei pazienti, ovviamente, sono state incrociate con le mappe delle zone bombardate da Israele redatte dall'Ufficio ONU per la Coordinazione dell'Assistenza Umanitaria (OCHA) e coi dati del Coordinatore Speciale ONU per il 'Processo di Pace' in Medio Oriente (Già 'Coordinatore Speciale ONU') e con la Squadra di Azione Antimina ONU a Gaza (UNMAS). Il lavoro del "Comitato per gli Studi sulle Nuove Armi" comporta principalmente la ricerca e l'analisi di dati e rapporti per tracciare profili e valutazioni di rischio riguardo gli effetti a medio e lungo termine per individui e popolazioni esposte a nuovi tipi di combustibili ed esplosivi militari.
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