Per parte sua l'ambasciatore Roknabadi haricordato come, dietro i sostenitori e finanziatori 'prossimi' dell'insorgenza terroristica in Siria si trovino comunque Usa e Israele, ansiosi di tentare di 'recuperare' a Damasco qualcuno dei 'punti' che hanno perso con le Rivoluzioni della Primavera Araba e col risveglio e revival religioso che ad esse si é accompagnato ovunque.
Parlando per bocca del suo Viceministro degli Esteri Ghennadi Ghatilov anche Mosca ha espresso la sua fiducia nella postiva influenza che Teheran può esercitare nella regione tutta e in Siria in particolare. Ricordiamo infatti come Hafez Assad, padre dell'attuale presidente e icona della Repubblica Araba fu l'unico leader arabo a schierarsi apertamente e convintamente con l'Iran al tempo della guerra che imperversò tra questo e l'Irak di Saddam Hussein fra il 1980 e il 1988. Ovvio dunque, che sulla base dello speciale legame che corre tra Damasco e l'Iran ci possa essere ampio spazio di manovra per un ruolo iraniano nella faccenda, che comunque rimane pur sempre un problema estremamente delicato.
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