"La nostra Guardia Rivoluzionaria possiede vascelli leggeri e manovrabili in grado di lanciare missili antinave con un raggio di 220 Km; quest'accoppiata é in grado di costituire un vero e proprio incubo per qualunque avversario e, prossimamente, avremo a disposizione nuovi vascelli altrettanto flessibili e in grado di lanciare missili con un raggio di 300 Km e oltre".
Fadavi ha detto di rifiutare la distinzione fatta dai generali e analisti occidentali tra 'guerra convenzionale', 'guerriglia' e 'guerra asimmetrica', assicurando che le forze armate iraniane hanno elaborato piani e protocolli operativi "del tutto nuovi e rivoluzionari" che riserveranno a ogni ipotetico avversario "sorprese oltre la sua più ardita immaginazione".
In una notizia correlata il Comandante dell'IRIN, la Marina regolare iraniana, Contrammiraglio Habibollah Sayyari, ha annunciato che nuovi vascelli di superficie e sottomarini saranno presto inclusi nei ranghi della flotta di Teheran. Dopo essere riuscita a garantire sicurezza e libertà di navigazione non solo nelle sue acque domestiche e circonvicine, ma anche in tratti di mare relativamente distanti, a favore delle sue navi e di quelle internazionali dirette verso l'Iran e il Golfo Persico, ora la Marina di Teheran deve affrontare la nuova sfida di mantenere una credibile e importante presenza nelle acque trans-regionali (Mar Rosso, Mediterraneo, Oceano Indiano) e proiettarsi anche verso il Pacifico e l'Atlantico. Per raggiungere questo scopo serviranno nuovi vascelli con grande autonomia e, a questo proposito, potrebbero risultare "molto utili" i recenti progressi del programma nucleare nazionale.
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