Le granate, del tipo "ananas" sarebbero parte di un lotto fabbricato dalla RUAG, conglomerato bernese delle armi leggere e personali, e avrebbero fatto parte di un lotto da oltre duecentomila unità vendute dagli Svizzeri a Dubai circa nove anni fa; le clausole del contratto, però, proibivano esplicitamente ai recipienti di ri-esportare il materiale, in toto o in parte.
In reazione alle rivelazioni della stampa il Dipartimento Federale degli Affari Economici ha immediatamente 'congelato' tutte le attività di export militare verso gli UAE, in attesa dei risultati di una inchiesta ufficiale. Antje Bertaschi, protavoce del Segretariato di Stato per gli Affari Economici ha dichiarato: "Abbiamo tutta l'intenzione di prendere questa faccenda sul serio, come abbiamo affrontato la precedente rivelazione, arrivata nel 2011, che casse di munizioni svizzere erano state rinvenute in Libia".
La Svizzera si é trovata spesso al centro di iniziative diplomatiche internazionali volte a disinnescare le tensioni generate dalle attività di estremisti e agenti provocatori stranieri infiltratisi nel paese mediorientale ma sembra proprio che, parallelamente a questi nobili sforzi negoziali, "qualcuno" abbia trovato il modo di coinvolgerla (sia pure indirettamente) nei crimini e nelle stragi dei terroristi di Al-Qaeda.
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La SVIZZERA si sta dimostrando anche in questa occasione un paese serio e responsabile , a questa nobile nazione dove ho anche lavorato per 3 anni ,va il mio plauso , dalla PADANIA DONATO SPINI saluti
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