Tuttavia sono quasi 1500 i cittadini arrestati durante la Rivoluzione che ancora rimangono in carcere. I generali dello SCAF pretendono di sottoporre questi detenuti al giudizio di tribunali militari: la qual cosa é in contrasto con il Diritto internazionale e con tutte le convenzioni in merito, nessun civile può venire legittimamente giudicato da una corte militare, come ribadito dalla Direttrice degli Affari Mediorientali e Nordafricani di Human Rights Watch Sarah Leah Whitson.
Anche questo dei prigionieri della Rivoluzione é uno dei molti tavoli (come quello della riconvocazione del Parlamento) su cui si misura la tenacia e la determinazione di Mursi, sostenuto dalla volontà popolare liberamente espressa in elezioni democratiche e l'ostinazione e la pervicacia dei militari che non vogliono abbandonare i privilegi cui erano abituati sotto Mubarak e che temono un 'repulisti' post-rivoluzionario se abbandonassero la presa che illegittimamente hanno assunto su alcune leve di potere approfittando del periodo di "interregno" seguito alla caduta del despota.
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