"Non é possibile parlare di 'miglioramenti' nella situazione dei transiti attraverso Rafah, e la lentezza delle procedure di registrazione e transito é la stessa di prima" ha dichiarato Sabha a un inviato dell'agenzia 'Palestine Information Center' nella giornata di ieri, aggiungendo poi: "Non possiamo sentirci soddisfatti dalla situazione attuale, fino a quando le operazioni di Rafah non saranno portate allo stesso livello di quelle degli altri 13 varchi di confine egiziani, dove i passeggeri transitano speditamente 24 ore su 24".
Il neopresidente del Cairo Mohammed Mursi ha a più riprese dichiarato la propria disponibilità ad "aiutare il popolo palestinese"; dichiarazione che alle orecchie di molti, primi tra tutti i residenti del ghetto costiero assediato dal regime sionista, si traduce immediatamente con "aprire una volta per tutte il varco di Rafah e porre fine all'assedio della Striscia".
Mubarak teneva il confine chiuso, in connivenza con lo strangolamento ebraico della Striscia; i generali dello SCAF hanno aperto il transito a 1500 passeggeri al giorno, mantenendo il blocco delle merci, adesso il numero di transiti permessi é aumentato, ma la speranza é che presto non vi siano più 'tetti' al passaggio delle persone e che anche le merci possano riprendere a fluire, non solo verso Gaza ma anche dagli orti, dalle serre e dai frutteti della Striscia verso l'Egitto.
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