Occhio per occhio, dente per dente, come nelle Scritture.
Finora gli Al-Miqdad e gli altri Sciiti della Biqa hanno preso trentatré prigionieri e hanno annunciato che tra poche ore riveleranno "un prigionero del tutto eccezionale". Nelle parole di Amal Saad-Ghorayeb, scrittrice e blogger libanese, clan e tribù sciite non possono avere agito all'insaputa dei loro partiti politici di riferimento (Amal ed Hezbollah) ma é probabile che, a parte una generica autorizzazione a fare il necessario per ottenere il rilascio del loro congiunto, non ci siano state ulteriori coordinazioni tra gli anziani e i gruppi dirigenti politici. Del resto questo modo di fare 'tribale' risponde molto bene alla tradizionale maniera di agire e di operare delle genti della Biqa e quindi non può incorrere in reazioni eccessive da parte degli avversari politici del Governo in carica.
Chi sa se da questa 'azione diretta' delle genti della Valle nascerà una nuova formazione politico-militare sciita o se gli effetti di questa iniziativa saranno più limitati e circoscritti. Intanto Hatem al-Miqdad, fratello di Hassan, ha detto che presto il numero di fiancheggiatori dei terroristi wahabiti in mano ai suoi parenti e vicini potrebbe salire a cinquanta "E continuerà a salire fino a che mio fratello non si troverà di nuovo tra di noi sano e salvo". In una registrazione filmata uno dei terroristi catturati dagli Al-Miqdad ha dichiarato di aver ricevuto finanziamenti e sostegno dal parlamentare Khaled al-Daher, della coalizione filosaudita e filoisraeliana "14 Marzo"
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