Ma non soltanto Aleppo é stata teatro di scontri; tentativi di gruppi armati di tornare nella zona di Homs (da cui erano stati scacciati mesi addietro in una delle prime grandi operazioni militari contro i mercenari stranieri) sono stati sventati e neutralizzati presso Josieh e Jisr al-Qantara, distretti periferici della città, mentre intorno a Idlib la popolazione civile che era fuggita nel momento più intenso dei combattimenti ha iniziato a tornare nelle proprie case, un graditissimo rientro che rende la recente fine del Ramadan ancora più speciale per questi cittadini.
Abbiamo anche ricevuto notizia di uno scontro armato a Naher Aisheh, vicino Damasco, conclusosi con la morte di tutti i terroristi che cercavano di forzare la cintura di sicurezza stesa dall'Esercito dopo il fallimento dell'avanzata verso la capitale, a metà del mese scorso.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!
Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.
Speriamo che la Repubblica Islamica dell'Iran sia pronta a reintegrare e rifornire le perdite e il consumo di mezzi e materiali patito dall'Esercito siriano in queste settimane di intense operazioni militari.
RispondiEliminaLa Siria deve uscire RAFFORZATA da quest'ordalia, non indebolita e Tehran deve farsi garante e veicolo di questo rafforzamento!!!!!
speriamo , anche Russia e Cina non dubito che facciano la loro parte.
RispondiEliminaE' vero ma tra Damasco e Tehran c'é un patto di mutua difesa e cooperazione militare, un impegno più saldo e vincolante che non l'alleanza (pur solida) con Mosca, con Pechino invece ci sono convergenze politiche più vaghe che dubito possano tradursi presto in un effettivo sostegno militare.
Elimina