Un morto e cinque feriti (questi sì innocenti e disarmati) sono il bilancio della violenza usata dai militari yemeniti contro la folla che nella capitale Sanaa protestava attorno all'ambasciata di Gerald Feierstein, emissario della Lobby a Sei Punte nello strategico paese arabo.
Intanto emergono dettagli sempre più inquietanti sulla realizzazione del film, finanziato dalla Lobby ebraica americana con cinque milioni di dollari forniti da un centinaio di finanziatori (ognuno dei quali quindi ha donato in media cinquantamila dollari, un bell'esborso per i sionisti Usa): sembra infatti che la quasi totalità dei lavoranti, degli attori, delle comparse e dello staff tecnico non fosse a conoscenza del messaggio razzista e islamofobo ma pensasse semplicemente di stare realizzando un film in costume a tema arabo/mediorientale e che i dialoghi e le scene insultanti per l'Islam siano stati ridoppiati e girate e montate in seguito.
Un comitato di collaboratori del film ha comunicato il proprio rammarico per il genere di opera che ha contribuito a realizzare e ha stigmatizzato la direzione e la produzione per avere sfruttato e ingannato la loro buona fede.
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