La povertà del paese e il suo cronico bisogno di denaro per porre rimedio ai disastri del neoliberismo rendono la Giordania sempre più vulnerabile ai ricatti degli emirati del petrolio che vorrebbero trasformare il suo confine Nord in un 'retrofronte' della campagna terrorista anti-siriana finanziata da Sauditi e Qatarioti. Mentre il Fondo Monetario Internazionale deve decidere su un nuovo 'megaprestito' che legherà un'altra macina al collo della popolazione rendendola sempre più schiava degli usurai internazionali della finanza.
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