La mossa, che rafforza la stabilità energetica siriana e stringe ancor di più i legami che attraversano i paesi dell'Asse della Resistenza, mette al sicuro il paese da ricatti da parte di Ankara e anche del Cairo, dove la Presidenza egiziana, pur senza sbilanciarsi eccessivamente, ha mostrato di prediligere una soluzione all'insorgenza terrorista che preveda comunque un 'regime change' morbido e negoziato.
Intanto la Russia di Putin ha annunciato che acquisterà in blocco la produzione petrolifera siriana (pur non avendone alcun bisogno essendo un esportatore netto di gas e idrocarburi), concedendo così un importante aiuto al suo più fidato alleato mediorientale, la cui economia é stata gravemente colpita dalle attività delle bande armate wahabite sostenute da Riyadh, Ankara e Doha.
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