Il lancio del missile antiaereo, che pur mancando il bersaglio ha convinto il codardo pilota sionista a desistere dalla missione omicida che era stato inviato a compiere (si sa, i sionisti si sentono forti solo quando possono incrudelire contro 'nemici' che ritengono inermi, come donne, vecchi, bambini e civili disarmati; contro avversari in grado di rispondere al fuoco perdono tutta la burbanza), segnala l'apertura di una nuova fase nello scontro militare tra la superpotenza sionazista e la Resistenza palestinese.
Finora droni e jet con la "svastica a sei punte" erano sicuri di non correre alcun rischio volando sopra Gaza e riversando contro le sue case, le sue scuole, i suoi ospedali e i suoi cittadini bombe guidate, razzi e missili. Tuttavia si sapeva che da tempo Hezbollah, l'Iran e anche la Siria, i paesi cioé dell' "Asse della Resistenza" stessero cercando di fornire ai gruppi palestinesi loro alleati missili antiaerei spalleggiabili (MPSAM), da tempo presenti nei loro arsenali.
Hezbollah aveva sparato missili 'Strela' e 'Igla' contro i jet sionisti nella guerra d'estate di 6 anni fa. Non si sa ancora con certezza a quale gruppo armato appartenesse lo 'Strela' lanciato contro il velivolo sionista: alcuni dicono ai Comitati Popolari di Resistenza (vicini a Hezbollah), altri alla Jihad Islamica palestinese rifornita dall'Iran.
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