Il riferimento al regime ebraico di occupazione della Palestina non é causale visto che Akhalaia fa parte della nutritissima schiera di politicanti "A Sei Punte" che dopo la "rivoluzione colorata" che cacciò il legittimo presidente Shevarnadze si sono impadroniti del paese per conto della CIA, di George Soros e del Governo Israeliano, intenzionato a fare della Repubblica già sovietica il suo baluardo anti-russo e anti-iraniano nel Caucaso.
Come il Mossad istruiva negli anni '60 e '70 i torturatori e gli aguzzini di Reza Palhevi nelle tecniche di sevizia apprese dalla CIA (che le aveva imparate dai nazisti), celebre quella del clistere di olio bollente praticato agli oppositori politici, é chiaro che Akhalaia non ha fatto altro che far applicare nelle galere di Tiblis quanto quotidianamente viene inferto e inflitto dai sionazisti ai prigionieri politici palestinesi a Naqab, nel Negev, a Damon e a Maasiyahu.
Nominato nell'Esecutivo guidato dal sionista Vano Merabishvili subito dopo la memorabile batosta della guerra dell'estate 2008 scatenata contro la Russia (in cui tutti gli equipaggiamenti e gli addestramenti americani e israeliani vennero surclassati dalla violenta e precisa risposta di Mosca) Akhalaia ha ricoperto due incarichi di massima importanza prima e dopo un rimpasto estivo avvenuto lo scorso luglio, passando da Ministro della Difesa (carica che ha ricoperto per ben tre anni) a responsabile degli Interni (dimettendosi lo scorso settembre in seguito all'emersione dei filmati raccapriccianti).
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