Ma la situazione all'ombra delle Piramidi non é affatto tranquilla e, con l'opposizione (ricordiamo composta da frange mubarakiste, nasseriti, progressisti, laicisti e "liberali" vari) che con El Baradei e Amr Moussa chiede ai suoi (molti?) sostenitori di boicottare ogni operazione di voto e con le moschee che ieri si sono trasformate in centri di propaganda pro-Mursi e pro-Referendum, si sono registrati scontri anche violenti al Cairo e ad Alessandria per tutto il pomeriggio e la serata di ieri. Il tasso di affluenza segnerà la popolarità della linea presidenziale e, per estensione, dell'appeal dei partiti religiosi su un'opinione pubblica che é ormai profondamente diversa da quella che esisteva nel paese solo sei mesi fa.
Allora i sostenitori della Rivoluzione scelsero Mursi contro l'Ex-dignitario di Mubarak Ahmed Shafiq, ora invece un rift incolmabile sembra separi l'Ikhwan e il suo partito dai cosiddetti "moderati" che non hanno battuto ciglio all'accozzarsi coi sopravvissuti del regime.
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