Seyyed Sharif Hosseini, membro della Presidenza del Parlamento della Repubblica Islamica, ha dichiarato che "ormai da mesi" le proteste, originatesi nei centri sciiti delle Province Orientali come Qatif e Awamiyah, si sono estese fino a Riyadh ed altre città del paese, vedendo sempre più coinvolti anche cittadini di fede sunnita. La protesta, dichiara Hosseini, non é più (se mai lo sia stata), settaria e confessionale ma esprime la delusione del popolo per una gestione pubblica fallimentare in ogni campo.
In particolare sono scandalosi i rapporti internazionali sulle "enormi somme" versate dalla corte di Al-Saoud ad agitatori, mercenari e terroristi in Siria, quando invece la popolazione saudita chiede investimenti nelle infrastrutture, nello stato sociale, per la creazione di posti di lavoro e per diminuire la dipendenza dalle importazioni estere almeno dal febbraio del 2011.
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