Con queste parole il Ministro della Difesa di Teheran, Brigadier Generale Ahmad Vahidi, ha smentito le voci da più parti ripetute negli ultimi giorni che volevano l'aiuto dell'Iran dietro alla positiva messa in orbita di un satellite artificiale da parte dei Nordkoreani.
Il penultimo tentativo in merito, compiuto durante il 2011, si era risolto con un insuccesso, che aveva scatenato la facile ironia e l'ipocrita propaganda occidentale in merito alla supposta 'arretratezza' del programma spaziale di Kim Jong Il.
Ma questo dicembre é toccato al figlio del 'Caro Leader' cogliere l'alloro che sfuggì all'augusto genitore. Il fatto che dietro al successo di Pyongyang alcuni pundit occidentali abbiano voluto immaginare un aiuto iraniano testimonia come nella balistica spaziale gli allievi persiani abbiano superato da molto i maestri orientali.
Infatti fu proprio su modelli e know-how nordkoreano che, nel lontano 1993, la Repubblica Islamica iniziò il lungo e faticoso percorso verso una missilistica sempre più perfezionata, per scopi militari, scientifici e civili, dopo aver subito sulle sue città, sulla sua popolazione civile l'offesa degli SCUD di Saddam Hussein nell'ultima fase della 'Guerra delle Città' durante il conflitto Irak-Iran.
Iran e Nord Korea, pur avendo da tempo interrotto gli scambi di know how balistico, rimangono comunque paesi amici e vicini tra loro, essendo similmente oggetto della diffamazione, delle offese, delle minacce del blocco imperialista atlantico e occidentale.
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Il Brigadier Generale Ahmad Vahidi fà il suo mestiere e a quanto pare lo fà bene ma che male ci sarebbe in una fattiva collaborazione con l'eroico popolo della Korea del Nord?
RispondiEliminaI Koreani del Nord sono stati tra i pochi che hanno aiutato l'Iran sotto aggressione del criminale imbecille Saddam, pace all'animaccia sua.
Ivan
Auguri Ivan!
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