Mahmoud Issa al-Jaziri aveva 20 anni, gli ultimi sette giorni dei quali ha passati in coma a causa della gravissima ferita alla testa subita la scorsa settimana quando, insieme ai suoi concittadini, prendeva parte a una pacifica protesta antigovernativa sull'isola di An-Nabih Saleh. Gli sgherri del tiranno sunnita Al-Khalifa lo hanno ferito e, nonostante tutti gli sforzi profusi, la sua giovane vita si é spenta aumentando di una unità il computo dei martiri finora sacrificati dal popolo Barheini alla Causa della Giustizia e della Democrazia.
Il blocco di opposizione Al-Wefaq ha dichiarato che il sacrificio del giovane Mahmoud deve servire da grido di risveglio delle coscienze, specialmente per quegli Stati e quelle agenzie occidentali comodamente e ipocritamente "assopite" riguardo ai dossier della Rivoluzione Barheini e del martirio del popolo dell'Isola delle Perle, in quanto 'scomodi' agli interessi imperialisti americani e occidentali nell'area.
Solo una settimana fa Hussein al-Jaziri di sedici anni moriva dopo essere stato anche lui ferito dai proiettili del regime, mentre Aminah al-Sayyed Mahdi, di 35 anni, è morta giorni addietro per l'intossicazione riportata dai gas urticanti, vere e proprie "armi chimiche" usate dai lacché del sovrano per causare il maggior danno possibile, al di fuori di qualunque protocollo di sicurezza.
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