giovedì 21 febbraio 2013
Il traditore Marzouk grida ai media: "Hamas non sta pensando di riconoscere Tel Aviv e accettare i 'Due Stati'", ma che credito può avere una bocca come la sua?
Il famigerato dirigente di Hamas Moussa abu Marzouk, corresponsabile con Khaled Mishaal dell'incredibile "Inversione a U" che ha visto il già 'Movimento di Resistenza Musulmano' sganciarsi dalle potenze dell'Asse della Resistenza e aggiogarsi al declinante carrozzone dei principati petroliferi del Golfo e dell'estremismo wahabita ha ritenuto necessario, dopo settimane da quando venne annunciato un prossimo "riconoscimento" di Israele e/o una accettazione della 'Soluzione a Due Stati', tornare a ripetere in pubblico che nulla di tutto questo é attualmente sull'agenda di Hamas e del suo Governo.
Ma il solo fatto che se ne parli ancora e che il traditore Marzouk senta necessaria una nuova smentita indica di per sé quanto pregnante sia diventata la questione. Del resto l'abbandono delle posizioni intransigenti della Resistenza senza 'se' e 'ma' non avrebbe senso, alcun senso, senza una contemporanea accettazione delle condizioni sioniste per "l'ammissibilità" come partner di Fatah nell'amministrazione coloniale dei Territori Occupati.
E senza la co-gestione della Cisgiordania non avrebbero senso gli sforzi di 'riconciliazione' con la fazione di Mahmud Abbas, visto che chiunque voglia controllare la Cisgiordania deve farlo, stante le condizioni attuali, preservando gli insediamenti illegali ebraici dei coloni fanatici giudei e "coordinandosi" con le forze militari di occupazione del regime ebraico.
Quindi é chiaro che le parole del traditore Marzouk sono o in toto false o vere nella misura in cui "attualmente" sull'agenda di Hamas non sono ancora apparsi i temi del riconoscimento e dell'accettazione dei cosiddetti "Due Stati" ma in futuro sicuramente compariranno entrambe.
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