La 'corrente riformista' in Iran é composta da coloro che, per ingenuità o per calcolo, preferiscono far finta di non sapere che non esiste 'concessione' che la Repubblica Islamica possa fare nei confronti del campo imperialista-sionista che non verrebbe interpretata come 'segno di debolezza' e che non si risolverebbe in un INCREMENTO degli attacchi diretti e indiretti delle potenze arroganti contro Teheran, il suo popolo e la sua Rivoluzione; questo perché le questioni sollevate dagli imperialisti contro l'Iran non sono altro che PRETESTI. Quello che il mondo imperialista vorrebbe é solo e soltanto il crollo dell'Iran islamico e il suo ritorno a un regime di dittatura 'amica' di Tel Aviv e Washington come ai tempi dello Scià.
Adesso questi 'riformisti' si sono resi conto che avere due candidati (su otto) alle prossime elezioni presidenziali del 14 giugno, pregiudica la loro possibilità di attrarre consenso e, conseguentemente, stanno pensando di eliminarne uno (Mohammad Reza Aref ) con l'intesa che, qualora l'altro (Hassan Rohani) dovesse risultare vincitore lo chiamerebbe al suo fianco come Vicepresidente.
Noi di Palaestina Felix osserviamo questi rivolgimenti e riposizionamenti augurandoci, che, come già con l'elezione di Ahmadinejad e con la sua riconferma contro il pupazzo Moussavi, il popolo della Repubblica Islamica sarà in grado di capire quale candidato saprà meglio difendere le conquiste della Rivoluzione e gli interessi delle masse, non solo iraniane, ma di tutto l'Asse della Resistenza che si é irraggiato da Teheran attraverso tutto il Medio Oriente.
Possiamo stare abbastanza tranquilli, perchè nonostante le ingerenze e le manipolazioni che le potenze occidentali attueranno nei confronti dell'Iran per condizionare l'elezione del prossimo Presidente, le Guardie della Rivoluzione ed il clero religioso, troveranno un modo per evitare che l'importante poltrona da Presidente vada a personaggi in palese conflitto di interessi con la Nazione Iraniana. Il mio discorso, puo risultare ai più strano, perchè tutti direbbero che è il popolo che deve decidere... ma se il popolo decide di eleggere un Presidente che alla fine si rivela "nemico" degli interessi strategici Iraniani e dell'Asse della Resistenza, vuoi per ignoranza o perchè influenzato da fattori esterni, questo portarebbe a dei danni, sopratutto in questo periodo cruciale. Bisogna che l'Iran continui sulla strada gia intrapresa, e che ha gia dato e continua a dare i suoi ottimi frutti. La gente comune, in tutto il Mondo [tranne una risicata minoranza], è facilemente manovrabile ed influenzabile, e questo è un grosso rischio...perchè per votare, bisogna essere correttamente informati, altrimenti non è un vero voto. Io sono d'accordo sul fatto che il popolo deve decidere, ma per farlo, le persone devono essere responsabili, BENE informate e non devono lasciarsi influenzare, altrimenti la cosa non ha senso, e può portare gravi danni in seguito ad una decisione che si rivela sbagliata.
RispondiEliminaConcordiamo in pieno, ciò di cui NON HA bisogno oggi l'Iran sarebbe un altro Khatami...
EliminaIl problema, caro Christian è che se il popolo iraniano elegesse un leader più, appunto, riformista o comunque più propenso a discutere con gli stati uniti utilizzando la via del dialogo e meno la linea dura utilizzata da ahmadinejad, se il clero sciita e i pasdaran decidessero (giustamente) che questo leader nn fa per l'iran e quindi si sbarazzerebbero di lui, il popolo potrebbe reagire male (nel senso: "perchè lo togliete di mezzo, lo abbiamo eletto noi") e quindi ci sarebbero delle proteste o delle sollevazioni o addirittura, Dio non voglia, la guerra. Per questo ritengo che il "colpo di stato pasdaran" è qualcosa di assolutamente inproponibile. Ma comunque è solo la mia opinione.
EliminaCi sono tanti modi [anche non violenti] per togliere dalla scena politica un personaggio, che creerebbe grossi problemi agli interessi Iraniani... Si ricordi, che discutere con gli Stati Uniti non è una cosa fattibile; nel senso che, o fai come vogliono gli Americani ed i sionisti, oppure se non collabori con loro, prima cominciano con la guerra psicologica e cercano di pilotare le masse contro il loro legittimo leader, poi con altre forme più o meno pesanti di intimidazioni, ricatti, sanzioni, embarghi, ecc... se ancora non basta, allora si passa all'aggressione verbale, al dipingere il paese come "stato canaglia" sfruttando i media mainstream compiacenti [il 90 per cento come minimo] e poi, forse, l'aggressione militare. O ti pieghi ai loro voleri, che sono essenzialemente svendita del comparto industriale statale di una nazione, privatizzazione [svendita a entità private estere] dei servizi sociali, CESSIONE DELLA SOVRANITÀ ECONOMICA E MONETARIA, insomma o fai come vogliono loro, oppure fanno di tutto per toglierti di mezzo, La storia lo dimostra bene molte volte. E allora che si fa?? Ti pieghi e svendi il tuo popolo e la tua terra a dei pazzi scatenati mossi solo dall'impulso di possedere, arricchirsi sulle tue spalle e dominarti in tutto e per tutto?? Oppure cerchi di allestire una difesa efficente e sempre all'erta per mettere al sicuro i tuoi interessi?? Non so voi, ma io scieglierei senza ombra di dubbio la seconda opzione.
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