In una conferenza stampa congiunta i Ministri degli Esteri di Libano e Iran, Adnan Mansour e Ali Akbar Salehi hanno puntualmente e vibratamente condannato la continua e sfacciata ingereza dei paesi occidentali ed europei nelle questioni interne siriane, ingerenza che ha visto tali paesi suscitare un enorme flusso di militanti terroristi, armi, munizioni ed esplosivi verso il paese dell'Asse della Resistenza nel tentativo di indebolire la solidarietà che lega il Presidente Assad con il movimento sciita libanese Hezbollah da una parte e con Bagdad e soprattutto Teheran dall'altra.
"Siamo scioccati da come gli stessi paesi che pretenderebbero di porsi come metro di paragone dei 'Diritti Umani', della Libertà e della Democrazia abbiano potuto scatenare contro la Siria vere e proprie orde di barbari che si sono macchiati di crimini orrendi arrivando perfino al cannibalismo".
I Ministri hanno condannato l'ipocrisia e la duplicità occidentale ribadendo che l'unica soluzione possibile alla situazione siriana é una via d'uscita politica diplomatica che rispetti la volontà popolare siriana, già espressa nelle recenti elezioni pluraliste e nei referendum confermativi delle modifiche costituzionali introdotte dal Presidente Assad, figura di garanzia che proteggerà i valori di pluralità, convivenza e tolleranza che hanno sempre contraddistinto la Repubblica Araba di Damasco.
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